Lo avevano dichiarato all’indomani del primo turno, lo hanno ribadito oggi: Vincenzo Bernazzoli e Federico Pizzarotti non fanno salire nessuno sul proprio carro in vista del ballottaggio del 20 e 21 maggio per l’elezione del sindaco di Parma. Oggi scadono i termini per la presentazione degli apparentamenti e sia il candidato del centrosinistra che quello del Movimento 5 Stelle hanno confermato la volonta’ di correre da soli.
I diciannove consiglieri che andranno al sindaco eletto saranno cosi’ divisi, nel caso vinca Bernazzoli, fra le liste che lo hanno sostenuto nel primo turno (dodici consiglieri al Pd, tre ai comunisti italiani, due alla lista civica Altra Politica, uno a Parma che Cambia ed Italia dei Valori), Pizzarotti invece peschera’ solo nella sua lista. Che non si sarebbe arrivati a nuove alleanze lo si era capito anche dalle dichiarazioni dei candidati sindaco rimasti esclusi dopo il turno del 6 e 7 maggio. Elvio Ubaldi (terzo con circa il 16%) prima, Roberto Ghiretti (quarto sostenuto con una lista civica) ma anche Paolo Buzzi del Pdl ed Andrea Zorandi della Lega Nord avevano chiaramente sottolineato la loro volonta’ di rimanere alla finestra nel turno di ballottaggio. Dichiarazioni ufficiali a cui, pero’, hanno fatto seguito movimenti piu’ o meno decisi a favore soprattutto del candidato del Movimento 5 Stelle. Ubaldi, ex sindaco di Parma, si era lasciato scappare un ‘al ballottaggio potremmo votare Pizzarotti’, Giampaolo Lavagetto, avversario per il centrodestra di Bernazzoli alle ultime elezioni per la presidenza della provincia di Parma, affida invece al suo profilo facebook l’appello a non votare per il centrosinistra sottolineando come sia ‘meglio lasciare la strada vecchia per la nuova’. In citta’ molti hanno ricevuto poi un sms con l’invito ad appoggiare il candidato grillino, mittenti esponenti di spicco del civismo parmigiano (Civilta’ Parmigiana, Civilta’ per Parma e Parma Unita). E, per quanto riguarda il Pdl, Filippo Berselli, coordinatore regionale del partito azzurro, non esclude che ‘nostri elettori preferiscano il candidato del movimento 5 stelle’.
Pizzarotti ha replicato dicendo che ‘i voti sono degli elettori, non dei partiti’ mentre Beppe Grillo, che sara’ a Parma venerdi’ prossimo per il comizio finale della campagna elettorale, sottolinea come il suo candidato sia ‘una persona per bene, un cittadino disinteressato che da bambino sognava di cambiare il mondo. Tutto e’ possibile in questo disgraziato paese. La democrazia diretta potra’ affermarsi in ogni Comune italiano e nelle istituzioni. Parma e’ la nostra piccola Stalingrado’. Poi, dimostrando di conoscere bene le velleita’ di piccola capitale della citta’ emiliana, lancia la definizione: ‘Parma caput mundi’ e ‘Parma, citta’ della fine e di un nuovo inizio’. Grillo attacca sul suo blog anche l’avversario del ballottaggio parmigiano: ‘Vincenzo Bernazzoli, il candidato del Pdmenoelle, e’ presidente della Provincia di Parma (ma le province non dovrebbero essere abolite?) in carica (cosi’ se perde conserva il posto di lavoro) e sostenitore dell’inceneritore (che causa neoplasie), ha spiegato che il futuro di Parma e’ nel maggiore indebitamento bancario e che (nessuna paura) i suoi uomini sanno come trattare con i banchieri. Non ne dubito. Banche e partiti sono gemelli siamesi’. In difesa del candidato Pd e’ invece intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera Gene Gnocchi (anche lui venerdi’ a Parma per il comizio finale della campagna elettorale del centrosinistra): ‘Credo che il centrosinistra abbia bisogno di persone intelligenti e oneste come lui’ e ‘da una parte c’e’ una coalizione, dall’altra un pateracchio. Condivido l’impegno sui parlamentari incensurati, sull’acqua eccetera, ma vorrei idee piu’ strutturate sui grandi temi: immigrazione, conflitti d’interessi, giustizia…’.
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