La sondaggista Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research, in una intervista alla Stampa, sottolinea che nei suoi sondaggi risconta una grande quantità di elettori indecisi e incerti per le amministrative del 5 giugno: "Gli elettori tendono a non credere più alle promesse. Se poi vengono dai partiti è ancora peggio. Non è un caso che in 18 città il 63% dei candidati si presenta con liste civiche", "al ballottaggio sarà tutto più chiaro perché le proposte saranno maggiormente definite. Al primo turno invece molti candidati sono simili".
Sottolinea che "se prendi un programma o un manifesto elettorale, levi la faccia e il nome del candidato, puoi farlo girare da Nord a Sud e andrebbe bene lo stesso. Quello che cambia può essere la credibilità di chi propone certe soluzioni. Ad esempio a Napoli De Magistris viene dato per favorito perché è già sindaco e gli elettori possono misurare la sua credibilità per le cose che ha già fatto o non ha fatto. Lo stesso a Torino. Nelle altre città, quelle più importanti come Roma e Milano, i candidati sono delle novità da mettere alla prova" e "nemmeno Raggi e Meloni hanno una proposta così forte e distintiva da consentire di svettare sull’altra. Idem per Roberto Giachetti. Ciò che ha distinto maggiormente la campagna elettorale è stato il tema dell’immigrazione. Un tema che potrebbe fare la differenza, anche in altre occasioni elettorali, compreso quella delle politiche. Ed è un tema che ha utilizzato e contraddistinto di più Meloni a Roma e Salvini come capolista della Lega a Milano. Vediamo in queste ultime battute di campagna elettorali chi saprà fare il coup de theatre".
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