Dalla scalata al crollo. Questa volta la Sicilia ha voltato le spalle a Beppe Grillo, che proprio nell’isola aveva ottenuto un boom di consensi alle regionali dell’ottobre scorso, circa il 15% (285 mila voti), lanciando l’assalto ai Palazzi romani. Il risultato delle comunali, per i 5stelle, e’ magro. Nessun sindaco eletto, con la sola speranza di Ragusa, dove Federico Piccitto (15,6%) se la vedra’ al ballottaggio con Giovanni Cosentini (29,3%) del centrosinistra. Addirittura, l’esito e’ fallimentare a Catania, Messina e Siracusa: in queste tre citta’ il Movimento non e’ riuscito a superare neppure la soglia di sbarramento del 5% per poter eleggere almeno un consigliere.
In soli otto mesi i 5stelle hanno perso – limitatamente ai quattro capoluoghi andati alle urne – ben 33.508 voti rispetto a ottobre scorso: allora furono 48.317 voti, bacino adesso ridotto a 14.809 preferenze. In percentuale, nelle quattro citta’ il Movimento passa dal 20,26% al 5,02%, con una flessione di 15 punti. Il calo maggiore e’ a Ragusa, con una perdita di 19 punti (dal 28,56% al 9,62%), segue Siracusa dove vanno in fumo 7.750 voti (dal 22% al 4%); a Catania l’emorragia e’ di 12.200 voti (dal 16,69% al 4%), a Messina di quasi 9 mila (dal 13,81% al 2,54%).
‘Ma non parliamo di flop, siamo un movimento giovane e qualche errore lo abbiamo commesso, anche nella scelte dei candidati’, dice Salvatore Siragusa, deputato regionale 5stelle. Che preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno: ‘Comunque abbiamo eletto una decina di consiglieri comunali in diversi comuni’. Tra questi quattro hanno ospitato i comizi di Grillo durante il suo tour d’inizio giugno: Riesi (Cl), Menfi (Ag), Acate (Rg) e Mascalucia (Ct). E’ andata male, invece, in tre comuni, dove evidentemente il comico genovese non e’ riuscito a fare presa sull’elettorato: Paceco (Tp), Leonforte (En) e Grammichele (Ct), dove la lista M5S e’ l’unica a rimanere fuori dal consiglio. ‘Poteva andare meglio’, ammette il portavoce del Movimento in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, ma ‘l’unico dato inoppugnabile – rimarca – e’ che fino ieri in Sicilia non avevamo neppure un consigliere comunale, per cui il nostro obiettivo era quello di entrare in quanti piu’ comuni possibili’.
I numeri pero’ sono impietosi. Siragusa prova a darsi qualche spiegazione. ‘C’e’ stato molto astensionismo – sostiene – e in alcune realta’ locali il dato e’ assimilabile al calo del nostro Movimento, magari si tratta di elettori che dopo le regionali avevano tante aspettative e non percependo il cambiamento hanno preferito non votare’. Come recuperarli? ‘Non abbiamo bisogno di strutturarci o di organizzarci in modo diverso – aggiunge il deputato – Dobbiamo invece stare sempre piu’ a contatto con la gente nei territori, cosi’ come facciamo da tempo, e dobbiamo spiegare meglio quale lavoro il gruppo parlamentare dell’Assemblea siciliana porta avanti’. E Beppe Grillo? ‘Per noi e’ una risorsa e non un peso – sottolinea – Ma dobbiamo cominciare a essere meno Grillo-dipendenti, dobbiamo camminare da soli. La gente nei territori vuole sapere chi siamo e cosa facciamo, dobbiamo comunicare di piu’, modificando anche i rapporti con la stampa’.
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