Trascorse le elezioni amministrative, questa è naturalmente la settimana dei commenti e delle reazioni politiche. Osservatori e politici, ciascuno dice la propria, tutti hanno un’opinione. Chi ha vinto davvero? Il Pd di Renzi gode ancora di buona salute o è finita la luna di miele con gli elettori? Quella del Movimento 5 Stelle è stata davvero, come ha detto Matteo Renzi, una “vittoria netta”? ItaliaChiamaItalia ne ha parlato con l’On. Marco Fedi, deputato Pd in Parlamento da tre legislature, eletto oltre confine e residente in Australia.
On. Fedi, pensa che i risultati dei ballottaggi rivelino una sconfitta netta del Pd al livello nazionale o siano da leggersi in relazione alle singole realtà locali?
E’ una sconfitta nettissima. Su questo non esiste alcun dubbio. E’ senza dubbio necessaria una riflessione. Le cause in questo caso sono molteplici. La prima considerazione che vorrei avanzare è relativa al fatto che noi paghiamo un prezzo politico a Roma, perchè non siamo riusciti come Partito Democratico a convincere gli elettori che meritavamo la loro fiducia. Probabilmente perché c’è stata un’amministrazione precedente che purtroppo ha fallito, seppur con tutte le giustificazioni del caso.
Si riferisce all’ex sindaco Marino?
Nonostante Marino sia una persona che rispetti e che apprezzi, il Pd purtroppo ha sbagliato e per questo ha pagato.
Pensa sia solo questa la lettura della sconfitta?
No, credo che la sconfitta sia legata ad una concatenazione di cause. Noi abbiamo fatto le primarie a Roma con Giachetti che, pur essendo un candidato degno di grande stima e rispetto, non sopperisce alla mancanza di volti nuovi nel Pd, soprattutto nelle grandi città. Volti che ancora non abbiamo all’interno del nostro partito. Lo dimostra Il fatto che a Torino abbiamo ripresentato Fassino che sicuramente ha ben amministrato, ma dopo tanti anni di militanza politica c’è forse bisogno di rinnovamento.
Appunto, Torino: anche il capoluogo piemontese in mano ai 5stelle, come Roma…
A Torino abbiamo pagato il prezzo di una buona amministrazione che però non è stata in grado di guardar alle periferie e a tutte quelle condizioni di disagio sociale. La responsabilità di ciò non è di certo da ricondurre solo al nostro sindaco uscente, ma a tutta la politica nazionale. In questo risiede il nesso tra elezioni amministrative e politica nazionale. E’ necessario rinnovare con i volti e con le proposte. Se facciamo questo possiamo ristabilire un rapporto con gli elettori, altrimenti si lascerà sempre più spazio al M5S.
A tutte queste cause si aggiunge anche la propaganda contro il Governo da parte delle opposizioni, dalla Lega Nord a Forza Italia che hanno usato ogni tema, dall’immigrazione fino al ritardo della ripresa economica, per alzare ancor di più le polemiche intorno al nostro partito.
Una Lega a volte troppo conservatrice?
Una Lega che deve assolutamente fuggire da ogni tipo di considerazione xenofoba o razzista. Vi sono dei temi che richiedono una discussione seria e una attenta riflessione politica perchè rischiano di essere forieri di eventi catastrofici come quello a cui abbiamo assistito di recente nel Regno Unito che oggi si stringe intorno al’omicidio della candidata laburista Cox, uccisa da una corrente xenofoba ancora non ben identificata. Una donna che si era spesa a lungo proprio su temi di carattere umanitario.
Dunque, sconfitta nettissima per il Pd. E adesso?
Noi abbiamo una grande opportunità ora, quella di aprire una discussione interna al Pd. Matteo Renzi dovrà puntare su candidature forti, innovative e credibili per affrontare la prossima candidatura nazionale. Se rispettiamo questo, avremo un’opportunità concreta di vincere come accaduto a Milano con Giuseppe Sala.
Quali sono i prossimi impegni del Pd in vista del Referendum Costituzionale?
E’ necessario continuare a difendere la Riforma Costituzionale e l’Italicum perchè sono stati approvati in Parlamento dalla maggioranza delle forze politiche. Se dovessero essere poi smentiti dagli elettori vuol dire che non esiste più una maggioranza seria e ne dovremmo prendere atto insieme al Presidente Mattarella. Abbiamo tutti il dovere di difendere questi provvedimenti perchè rappresentano ciò di cui l’Italia oggi ha bisogno.
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