Mentre per Silvio Berlusconi “resta un mistero il passo indietro di Salvini e Meloni su Guido Bertolaso”, la leader di Fratelli d’Italia appare in pubblico a Milano con il candidato unitario Stefano Parisi e lancia una sorta di ultimatum sull’unita’ dell’alleanza anche nelle altre città. Un’unità oggi lontanissima, il centrodestra è più spaccato che mai. Per quando riguarda le comunali di Roma, i sondaggi non sembrano sorridere a Bertolaso.
Secondo Emg Acqua, infatti, a Roma Virginia Raggi sarebbe in testa con il 27,7%, seguita da Roberto Giachetti al 25,2%, da Giorgia Meloni al 20% e con Alfio Marchini (10,2%) e Bertolaso (8,2%) rispettivamente quarto e quinto. Non a caso, e’ proprio Meloni a pubblicare, via Twitter, la rilevazione. "I dati confermano quello che abbiamo sempre saputo, cioe’ che siamo in piena partita per il ballottaggio. Sarebbe incomprensibile se alla fine pezzi di centrodestra scegliessero di non sostenere questa battaglia per tenere in campo un candidato che non arriva all’8-9 per cento", incalza da Milano Meloni bocciando la possibile data del 5 giugno come Election Day ("siamo nel pieno di un ponte") e lanciando "un ultimo appello all’unita’ del centrodestra". Vedremo dopo Pasqua cosa accadrà. Forza Italia sostiene di non volere ripensare alla scelta del candidato e insiste con Bertolaso. E mentre il centrodestra litiga, dalle parti del Partito Democratico si organizzano.
Dopo Pasqua il Pd inizierà a fare sul serio. L’asso nella manica di Renzi si chiama Jim Messina, il capo della campagna elettorale di Barack Obama del 2001. Il partito lo ha ingaggiato per circa 100mila euro (secondo quanto riportato alcune settimane fa da Repubblica), più ‘bonus’ conferma anche per le politiche in caso di successo, per le amministrative ma anche per il cruciale referendum sulle riforme in vista del quale Matteo Renzi ha già previsto una campagna porta a porta. L’ex sindaco di Firenze vuole vincere e Messina non ha mai perso una elezione…
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