Niente sindaco ancora a Catanzaro, dove il conteggio dei voti di tre sezioni e’ passato all’ufficio elettorale centrale che sta verificando se il candidato del centrodestra Sergio Abramo ha superato, come la scorsa notte sembrava, il 50% e quindi non ci sara’ ballottaggio fra 12 giorni con il candidato del centrosinistra Salvatore Scalzo.
Polemiche a non finire, ovviamente, scambi di accuse, interventi di deputati nell’aula di Montecitorio, richieste di interventi al Viminale, dossier in preparazione, la Procura della Repubblica che interviene su presunti casi di voti di scambio: insomma un post voto ad altissima tensione quello che si sta vivendo a Catanzaro.
La convinzione maturata nel corso della notte da Abramo di avere gia’ in tasca il mandato a governare nuovamente la citta’, dopo l’esperienza vissuta tra dal 1997 al 2005 (tanto da spingerlo a festeggiare con il governatore e coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Scopelliti ed i suoi sostenitori) e’ sfumata in mattinata, quando lo spoglio in tre sezioni si e’ interrotto e le operazioni sono passate all’Ufficio elettorale centrale presieduto dal giudice Domenico Commodaro. Le contestazioni su varie schede hanno impedito ai presidenti di seggio di stilare il verbale di tre sezioni situate nel quartiere Lido del capoluogo calabrese. In una di queste, la 85, e’ stata riscontrata anche la presenza di una scheda votata in piu’ rispetto al numero degli elettori.
Tutto cio’ ha comportato lo slittamento del risultato definitivo, che secondo fonti del Tribunale potrebbe aversi nei prossimi giorni, mentre la pagina dedicata a Catanzaro sul sito ufficiale del Ministero e’ ferma al risultato di 87 sezioni su 90.
Nonostante questo, l’assessore regionale Domenico Tallini prima ed il governatore Scopelliti poi hanno affermato che Abramo ha vinto al primo turno e non ci sara’ bisogno del ballottaggio. Affermazioni che hanno provocato la reazione del commissario regionale del Pd Alfredo D’Attorre: ‘Trovo sconveniente che massimi responsabili istituzionali della Regione si siano lasciati andare a festeggiamenti e dichiarazioni di vittoria. Non e’ una parte che puo’ arrogarsi il diritto di proclamare la vittoria’. D’Attorre e Scalzo, che credono ancora all’ipotesi del ballottaggio, hanno annunciato l’intenzione di richiedere il riconteggio totale di tutte le schede e la predisposizione di un dossier da presentare quanto prima al Prefetto ed eventualmente alla Procura della Repubblica, segnalando presunte irregolarita’.
Procura che, intanto, si e’ gia’ mossa autonomamente aprendo un’inchiesta su un presunto caso di compravendita di voti ad opera di un candidato al Consiglio comunale e di un suo sostenitore. Inchiesta che non riguarda i tre seggi in cui le attivita’ di spoglio sono state bloccate.
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