“Il compromesso è l’arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici”. (Nelson Mandela)
“Scendere a compromessi è un modo come un altro per salire”. (Roberto Gervaso)
“Tutto il governo – anzi ogni beneficio e gioia umani, ogni virtù e ogni azione prudente – sono fondati sul compromesso e lo scambio”. (Edmund Burke)
VERSO LE NOMINE DI CAMERA E SENATO
Il 23 marzo é una data importante: si inaugurano la Camera e il Senato con i nuovi eletti, a seguire l’elezione dei due presidenti. Si capirà se qualcosa, e cosa, bolle in pentola. È prevedibile (o, più prudentemente: non si esclude) che Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ma anche Berlusconi e il Pd, cambieranno atteggiamento.
UN SONDAGGIO POST ELEZIONI…
Ci ha consegnato qualche interessante aggiornamento: Lega e M5S incrementano i consensi, il Pd perderebbe ancora un punto, Forza Italia precipiterebbe addirittura al 10 per cento. Numeri a parte (che siano attendibili o no), la lentezza del posizionamento tattico delle forze politiche, dopo il voto, è evidente e – forse – anche inevitabile. Ma è altrettanto evidente che sarà indispensabile per tutti modificare le strategie, secondo i casi: se non vogliono perdere il consenso acquisito, o se vogliono evitare che la sconfitta diventi un disastro assoluto.
LA PAROLA A DI MAIO E SALVINI
Dal momento che alcuni lettori mi considerano troppo benevolo verso i 5Stelle e la Lega, oggi mi soffermo proprio su di loro, i vincitori. Hanno vinto, tutti lo riconoscono. Ma per governare è necessaria una maggioranza assoluta. Tuttavia Luigi Di Maio e Matteo Salvini si muovono (è chiaro che si tratta di impostazioni tattiche) come se avessero le chiavi di Palazzo Chigi in tasca…
INDISPENSABILE UN SOSTEGNO
… ma non é così. Neanche se si alleassero: i numeri non ci sono, manca poco, ma non ci sono. Sono indispensabili dunque alleanze e compromessi, spero dignitosi e onorevoli. Ma spetta a loro trovare ragionevoli proposte, con rispetto degli avversari sconfitti. Idem Berlusconi e il Pd: l’immobilismo, l’arroccamento non giova né a Forza Italia né agli eredi di Matteo Renzi.
SPARTIZIONE O ACCORDI DIVERSI?
Le cronache ci dicono che Salvini e Di Maio si stanno consultando per la nomina dei due presidenti di Camera e Senato. È un primo passo, ma non basta. Si parla di una spartizione tra grillini e leghisti, i nomi che circolano non sembrano i migliori possibili. E qui si comincerà a capire qualcosa…
Se assisteremo a una spartizione, è possibile uno sviluppo di accordi tra i due vincitori. E le trattative successive saranno complicate. Se invece salteranno fuori personaggi graditi anche alle opposizioni, è probabile che dietro le quinte si preparino novità. Non è neanche da escludere (mi sembra molto improbabile però) che il centrodestra tenti un blitz, con un accordo col Pd e il sostegno di deputati pronti a cambiare bandiera.
NON SI TORNERÀ PRESTO ALLE URNE
Ai due giovani leader, Di Maio e Salvini, é attribuita anche l’intenzione di dar vita a un governo che elabori una decente legge elettorale, per poi tornare subito alle urne. Non ci credo. Presumo che abbiano in testa ben altro. E poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha il boccino in pugno, e anche i loro deputati, appena eletti e giustamente esultanti, non consentirebbero nuove elezioni a breve.