Il presidente del Veneto Luca Zaia si è detto pronto ad acquistare il vaccino russo Sputink, aspettando il parere favorevole dell’Ema. Ora, Paesi come Israele e la Repubblica di San Marino hanno acquistato il vaccino russo. Non si sono registrati problemi. Dunque, se un vaccino è efficace e sicuro, perché mai non lo si dovrebbe approvare per farlo circolare?
L’Italia non può continuare a stare a guardare, aspettando che l’Unione Europea dia l’avallo al vaccino. Infatti, il nostro Paese deve riaprire il più presto possibile e in condizioni di sicurezza.
Come riporta “Il Sole 24 Ore”, bisogna “somministrare 84.342.495 dosi per vaccinare il 70% della popolazione italiana (2 dosi per persona vaccinata)”. Sempre stando al succitato giornale, l’ultima media mobile a 7 giorni di dosi somministrate ogni giorno in Italia è di 229.865. A questo ritmo ci vorrebbero 10 mesi e 14 giorni per coprire il 70% della popolazione.
L’obiettivo sarebbe raggiunto il giorno 2 febbraio 2022 contro la previsione del governo ad agosto 2021. Per noi, potrebbe essere troppo tardi.
Tante aziende rischiano seriamente di chiudere ed altre hanno già chiuso, a causa dei continui lockdown. Le famiglie si stanno impoverendo. Dunque, si deve velocizzare la campagna vaccinale. Se Sputnik funziona ed è sicuro, l’Italia lo acquisti. Anche a costo di andare contro le decisioni europee. La scienza è scienza e non deve avere nulla a che fare con la politica. Appare chiaro, infatti, che la politica stia giocando un ruolo molto importante nelle scelte europee, anche per ciò che concerne i vaccini. Ma la salute delle persone deve venire prima di tutto.