Sono tarscorsi ormai alcuni giorni da quando si è avuto notizia di quanto l’ex ministro del tesoro degli USA Timothy Geithner ha rivelato con il suo libro "Stress test": il complotto ordito nel 2011 da alcuni rappresentanti europei per far cadere Berlusconi. Il tempo trascorso è più che sufficiente per indignarsi della quasi totale apatia con la quale le nostre istituzioni hanno accolto la notizia, quando anche un profano può benissimo ipotizzare un oltraggio alla nostra sovranità nazionale.
Purtroppo, come era prevedibile, dalla Presidenza della Repubblica è pervenuta solo una nota di smentita mentre dal Governo silenzio assoluto, stampa democratica di sinistra compresa, come se quanto detto sia una semplice banalità raccontata dallo scemo del villaggio.
A tal proposito per gli smemorati in servizio permanente effettivo giova rammentare che nell’autunno scorso un certo Zapatero, ex premier spagnolo, e, pertanto, anch’esso non un semplice buontempone, parlò di un complotto ordito dalla Francia e dalla Germania contro l’Italia. C’è da scommetterci che se la "cosuccia" avesse interessato un premier di sinistra sarebbe successo il finimondo, invece calma piatta e questo fa sorgere in peccatori incalliti come il sottoscritto molti dubbi, dubbi alimentati anche da certe coincidenze, intendiamoci solo casuali coincidenze, come l’elezione a senatore a vita di Monti e, sempre per puro caso, l’assegnazione allo stesso di formare un governo dopo qualche giorno.
Tralasciando anche altri sconcertanti episodi, sempre relativi alla estromissione di Berlusconi, ritengo che continuare a far finta di nulla e nascondersi dietro le pieghe della "più bella" Costituzione del mondo non sia affatto "elegante" e, pertanto, sarebbe civilmente e democraticamente doveroso che si istauri una commissione d’inchiesta e che Napolitano si faccia da parte per manifesta ed inopportuna mancanza di terzietà. Se non lo si fa allora significa che qualcosa di "inopportuno" a livello europeo ed a livello nazionale è stato ordito a danno di chi i leader europei e politicanti nostrani volevano estromettere, in quanto non riuscivano a farlo attraverso la libera espressione democratica delle elezioni.
Sempre per gli smemorati di convenienza c’è da rammentare che il Presidente Leone, accusato ingiustamente dai comunisti per un fatto molto meno grave, finì per dimettersi. Il 15 luglio del 1978 dopo un comunicato in Tv disse: "In sei anni e mezzo avete avuto come Presidente un uomo onesto", poi si dimise. Vabbé, Leone è stato un Signor Presidente che poté vantare la più assoluta terzietà, qualità questa ultimamente assai rara. Dopo qualche anno, cosa inaudita, furono i comunisti stessi a riabilitare la figura di quel Signor Presidente che per una semplice questione ideologica e di convenienza fecero dimettere.
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