Il centrodestra si è astenuto al voto in Senato sulla costituzione della Commissione straordinaria per la lotta al razzismo, all’antisemitismo e all’odio ed è scoppiata una polemica. La firmataria della legge che istituisce questa commissione è la senatrice Liliana Segre. Ora, alcune cose debbono essere chiarite.
La senatrice Segre merita ogni rispetto (per l’esperienza della Shoah dalla quale sopravvisse e di cui è testimone) e tutta la solidarietà possibile per gli insulti che ha ricevuto. Però, alcune cose sulla commissione debbono essere dette.
L’idea di istituire una commissione del genere fu portata avanti nella scorsa legislatura dall’allora presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.
Questa commissione fu denominata “Commissione Jo Cox”, che prese il nome dalla deputata britannica che fu uccisa prima del voto sulla Brexit, il 16 giugno 2016. Si trattò di una sorta di Commissione che sarebbe servita a contrastare l’odio in rete. Dunque, la mozione che porta la firma della senatrice Segre si rifà pedissequamente a quella proposta da Laura Boldrini.
Ora, il problema vero che scaturisce da tale proposta è uno solo: il rischio di una seria limitazione della libertà di espressione. Qui sta il punto della situazione.
Se da una parte l’antisemitismo è una cosa inaccettabile, deplorevole e vergognosa dall’altra non si può nemmeno mettere il bavaglio alla gente. Il rischio vero è proprio la limitazione della libertà di espressione. Io non vorrei mai vivere in un Paese in cui le libertà fondamentali sono limitate.
Vogliamo combattere l’antisemitismo? Combattiamolo, prima di tutto, con la cultura. Infatti, quella contro l’antisemitismo è, prima di tutto, una battaglia culturale. Inoltre, le leggi contro l’antisemitismo ci sono già. Basti pensare alla legge Mancino. Dunque, non ha neppure senso istituire una commissione di questo tipo.