Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare eletto nella ripartizione estera, interviene nel dibattito che ruota intorno all’utilità dei Comites. Le elezioni dei Comitati degli italiani all’estero si sono da poco concluse e i numeri parlano chiaro: hanno votato davvero in pochi, tra gli italiani nel mondo. Iscritti al voto intorno al 6% e votanti effettivi intorno al 3%. Ne è valsa la pena?
Secondo Fabio Porta, deputato Pd eletto oltre confine e presidente del Comitato degli italiani all’estero alla Camera, sì, comunque è stato importante votare. “Per me ne è valsa la pena – ha dichiarato Porta a ItaliaChiamaItalia l’altro giorno -, anche se a votare sono stati in pochi”.
Ma il dibattito continua. E Di Biagio, dopo avere letto un commento pubblicato sul Sole 24 Ore che analizza i dati di queste elezioni Comites (articolo ripreso anche da ItaliaChiamaItalia) e le giudica un completo flop, vuole dire la sua.
Per il senatore il risultato del voto Comites è stato “disastroso”, e “dire ‘l’avevamo detto’ sarebbe troppo facile”. Tuttavia ricorda: “Fin dallo scorso settembre avevamo detto che la configurazione della nuova disciplina in materia di rinnovo dei Comites rischiava di delegittimarne il ruolo, ma la realtà si è rivelata molto meno clemente delle nostre previsioni”.
"Fin dalle prime battute avevamo posto il problema di garantire il più possibile la partecipazione proprio in ragione dell’importanza riconosciuta alle elezioni, ma la palese mancanza di dialogo e di confronto tra le diverse voci ha decretato uno schiacciamento dell’interesse particolare sulla legittima visione generale della questione”.
Per Di Biagio “è innegabile che sull’attuale e purtroppo fallimentare disciplina di composizione dei Comites abbiano influito posizioni estremamente personali tradotte in scelte legislative inclini più a interessi particolari, quasi tentati dalla volontà di penalizzare gli altri. Il risultato? ‘Procedure a dir poco complicate’, come è sottolineato tra le righe del Sole 24 Ore che hanno reso praticamente impossibile l’esercizio del diritto di voto”.
Il parlamentare eletto all’estero insiste: quella delle elezioni di aprile è stata una “palese debacle” e a questo punto “un bel mea culpa qualcuno dovrebbe farlo”.
Insomma, le valutazioni fatte tante volte da ItaliaChiamaItalia e ora anche dal Sole 24 Ore “danno forma a quelli che erano i nostri più brutti presagi, perché veicolano chiaramente nell’opinione pubblica quell’immagine di rappresentanza degli italiani nel mondo che abbiamo sempre duramente combattuto”. Per Di Biagio “quella che è additata come ‘mancanza di interesse’ verso i Comites non è dovuta all’indifferenza dei connazionali, ma all’assenza di condizioni che permettano loro di poter votare”.
La conclusione del senatore è semplice: “Davanti a tutto questo, qualcuno si prenda le proprie responsabilità, e si passi una mano per la coscienza, nel frattempo però si becchi un sentito ringraziamento per aver consentito questa immagine fallimentare del mondo dell’emigrazione”.
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