Il Comites di Caracas, attraverso il suo presidente Ugo Di Martino, che è anche presidente dell’Intercomites Venezuela, ringrazia il ministero degli Esteri per il suo impegno nei confronti della comunità italiana in Venezuela e in una lettera indirizzata a Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani nel mondo e le Politiche migratorie della Farnesina, che proprio di recente è stato in missione in Venezuela, elenca quali sono le questioni più urgenti da risolvere per i connazionali.
Vignali era nei giorni scorsi in missione in Venezuela per confermare attenzione e solidarietà verso la comunità italiana in Venezuela (la terza in ordine di grandezza di tutta l’America Latina, con oltre 140.000 connazionali e quasi un milione di oriundi) e acquisire elementi per l’avvio di nuove iniziative di sostegno agli italiani.
“Desidero ringraziarla per la sua disponibilità dimostrata sin dal primo giorno della sua nomina nel voler aiutare a risolvere i problemi che oggi affliggono la comunità italiana del Venezuela”, scrive Di Martino rivolgendosi a Vignali.
“I problemi più urgenti – scrive Di Martino – sono: il rilascio del passaporto; il giusto calcolo della pensione per i pensionati residenti in Italia e residenti in Venezuela, facendo applicare dall’INPS il nuovo cambio DICOM; l’assistenza sociale; l’ottenimento della documentazione necessaria per trasferirsi in altri paesi; il riacquisto della cittadinanza”.
“Il Venezuela – ricorda Di Martino – attraversa un momento di grande difficoltà e si presenta un esodo dei nostri concittadini, principalmente professionisti, operai specializzati ed altro, in cerca di un lavoro sicuro e di tranquillità. Una parte non può andar via ed è costretta a difendere attività e proprietà, anche se è in continuo pericolo di vita perché la violenza non è terminata”.
La sua presenza in Venezuela – conclude il presidente del Comites di Caracas e presidente dell’Inter Comites Venezuela – rappresenta oggi, per tanti connazionali, una speranza e un aiuto perché sono afflitti, indignati e dispiaciuti per la poca attenzione del nostro governo e rammaricati dei servizi consolari insufficienti e non garantiti con il sistema di appuntamenti online”.