“Ah! Come è dolce il sapore del caffè! Più dolce di mille baci, più dolce di un vino moscato” (J. S. Bach)
“Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito” (Giuseppe Verdi)
“Il caffè forte mi rianima, mi provoca come un bruciore, un rodimento singolare, un dolore non privo di piacere. Amo allora soffrire piuttosto che non soffrire” (Napoleone Bonaparte)
“Con un po’ di caffè, ho la sensazione che tutte le cose diventino possibili. Certo, molte di queste cose sono improbabili, ma comunque possibili”
(N. Hoffman)
“Il caffè dev’essere caldo come l’inferno, nero come il diavolo, puro come un angelo e dolce come l’amore” (Charles – Maurice di Talleyrand)
ATTUALIZZANDO…
Come si può governare l’Italia, questo strano Paese in cui si prende il caffè in decine di modi diversi? Penso che anche voi, come ormai quasi tutti, non prendete un caffè “normale”, ma chiedete al barista un vostro gusto personale, particolare.
Charles De Gaulle diceva che era difficile governare la Francia, in cui esistono quasi trecento tipi diversi di formaggi. Ugualmente direi che è ingovernabile il nostro Paese, se solo si pensa che milioni di italiani esigono un caffè diverso dall’altro. Non è semplice mettersi d’accordo.
Sentite. Domenica mattina ero al bar con un’amica: un signore al banco ha ordinato un caffè al barista. Risposta: “Come lo vuole?” “In che senso? Un normalissimo caffè!” E il barista, meravigliato: “Mi scusi, i clienti di solito sono stravaganti, chiedono qualcosa di personale…”. E il signore, ormai irritato: “Le sembro dunque stravagante, io?” Con divertimento, la mia amica e io abbiamo cominciato a enumerare le diversità.
Seguitemi: caffè ristretto, corretto, lungo, con latte, macchiato caldo o freddo, con latte scremato, schiumato (schiuma del latte montato a vapore). E il marocchino? É schiumato, ma in più un po’ di cacao (in Marocco lo fanno così!? Boh!). E ancora: decaffeinato, corretto, di solito con grappa. Oppure d’orzo: però in tazza piccola, o grande. O al ginseng. E doppio no? Lungo, ristretto… E, d’estate, freddo! E con panna. Col caldo, anche il caffè salentino: con ghiaccio. Al vetro, shakerato: con whisky o cioccolata, un dessert.
PASSIAMO AL CAPPUCCINO? IN TURCHIA POI…
Vi basta? O vogliamo passare al cappuccino? Chiaro, scuro, secco, decaffeinato, oppure con caffè caldo e latte freddo. O con cacao. E via con la fantasia. Da molti anni medito sul desiderio di scrivere un libro sul caffè. Ne esistono già molti e oggi mi sono sfogato così.
Il caffè è il secondo prodotto più commercializzato al mondo, dopo il petrolio. In Turchia una legge stabiliva che se un marito non procurava abbastanza caffè alla moglie, lei poteva chiedere il divorzio.