Covid o meno, in Italia la propensione per il gioco d’azzardo è in costante crescita. Interpretando i dati disponibili fino a questo momento, il lungo periodo di lockdown ha influito esclusivamente sulle modalità di fruizione di slot machine, videolottery, casinò games e scommesse: meno fisico (nelle migliaia di punti scommesse e bar distribuiti capillarmente in tutto il paese) e più virtuale.
Se poteva apparire scontato durante i sei mesi di chiusura dei punti vendita, la tendenza, pur avendo rallentato parzialmente, non ha smesso di muoversi nello stesso senso, facendo registrare ad oggi, un netto superamento del gioco online (70,5 miliardi di euro nel 2022) sul gioco retail o fisico (61,3 miliardi).
Un altro dato incontrovertibile è la crescita generale del gioco d’azzardo nel suo complesso: +19,5% dal pre pandemia ad oggi!
I dati estratti dal Libro Blu per il 2021
Con cadenza annuale, l’Agenzia Dogane e Monopoli pubblica il Libro Blu, dove sono riportati tutti i dati disponibili sul gioco d’azzardo legale (sull’illegale, purtroppo ben presente, sono possibili solo stime e previsioni): raccolta, spesa, vincite, incassi erariali. Ovviamente, i dati devono essere raccolti ed elaborati, motivo per cui la pubblicazione del Libro Blu relativo ad un anno avviene solo ad ottobre dell’anno successivo.
Riferendoci, dunque, all’anno 2021, possiamo confrontare i dati con gli anni precedenti. Il raffronto con il 2020 può condurre ad interpretazioni errate (la chiusura per sei mesi dei punti di gioco e scommessa fisici ha inficiato pesantemente sui risultati dell’anno della pandemia), motivo per cui è molto più significativo mettere di fronte i dati del 2021 e quelli del 2019: il volume di denaro giocato, infatti, è del tutto simile, dato che sono bastati 12 mesi di apertura integrale per recuperare completamente i livelli pre pandemia!
La raccolta e le vincite: 2019 e 2021 a confronto
La raccolta, ovvero l’ammontare complessivo delle puntate effettuate nel nostro paese, nel 2019 era di 110,5 miliardi di euro, due anni dopo si attestava a 111,2 miliardi. Allo stesso modo, da un anno all’altro sono aumentate anche le vincite dei giocatori, passate da 91 a 95,7 miliardi, così come la spesa, data dalla differenza tra raccolta e vincite (corrisponde quindi alle perdite dei giocatori) è scesa da 19,4 a 15,5 miliardi. L’Erario ha incassato 11,3 miliardi nel 2019, a fronte di 8,4 miliardi nel 2021.
In media, ogni giocatore italiano maggiorenne, nel corso del 2021, ha speso 2.229 euro nel gioco d’azzardo.
Gioco fisico e gioco online
Guardando al solo gioco fisico (44 miliardi in tutto il paese) e ragionando per aree geografiche, le regioni dove nel 2021 si è giocato di più sono la Lombardia (8,5 miliardi di euro), la Campania (4,7 miliardi), il Lazio (4,4), il Veneto (3,4) e la Sicilia (3 miliardi).
Per quello che riguarda, invece, il gioco d’azzardo online, questo ha totalizzato oltre 67 miliardi di raccolta, segnando +36% rispetto al 2020. Di questi, ben 47 miliardi sono stati raccolti attraverso giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa, quasi 12 miliardi con scommesse sportive.
Le lotterie istantanee sono più che duplicate, mentre il lotto è cresciuto di oltre il 70% rispetto al 2019.
Se le slot machine restano tra i giochi preferiti nella rete fisica (41% della raccolta complessiva), sono anche quelle che hanno subito maggiormente il passaggio degli italiani all’online: gli appassionati di slot, insomma, sono tra coloro che in massa si sono spostati nei casinò online.
Se il gioco fisico esce fortemente penalizzato dalla pandemia, l’Erario non sta molto meglio: considerato che la tassazione colpisce soprattutto i centri scommesse e le “macchinette da bar”, la riduzione della raccolta del gioco fisico ha portato nelle casse dello Stato 8,4 miliardi di euro nel 2021 rispetto agli 11,3 del 2019.
Questo è dovuto anche alle possibilità di portare a casa premi più ricchi: sul web ci sono tanti casino online stranieri sicuri nei quali il pay-out (le vincite che restano in tasca ai giocatori) è sensibilmente più elevato rispetto agli stessi giochi nei punti scommesse fisici. Naturale, dunque optare per la modalità online, quando questa sia disponibile.
Le previsioni per il 2022
Considerato che non tutti i dati sono ancora completamente usufruibili, allo stato attuale, per il 2022 si possono fare delle previsioni, con un elevato livello di attendibilità.
Gli esperti di Agipronews ci dicono che relativamente al 2022 lo Stato dovrebbe aver riscosso circa 10,3 miliardi di euro (segnando così un -9% rispetto al 2019 (11,3 miliardi), ma, come abbiamo visto, in netta crescita (+22%) rispetto al 2021.
Se guardiamo alla spesa, ovvero agli incassi al netto delle vincite, nel 2022 la cifra ha superato i 19,6 miliardi di euro, segnando così un +2% rispetto al 2019 (19,3 miliardi) e un +28% rispetto al 2021 (15,4 miliardi).
Ma l’onda lunga del Covid si fa sentire più che altro nella distribuzione della spesa: restare bloccati in casa per sei mesi ha inevitabilmente modificato le abitudini degli italiani appassionati di gioco. Rispetto al 2019, infatti, la spesa nei giochi “fisici” è passata da 17,4 miliardi a 15,9% (-8,7%); come detto, questa quota non è stata del tutto persa, ma si è trasferita nel gioco online.
Se, infatti, gli italiani sembrano amare meno slot e videolottery presenti nei centri scommesse e nei bar di paese (-17%, da 10,2 a 8,5 miliardi), sembrano apprezzare maggiormente la versione online di poker e casinò (da poco meno di un miliardo a 3,7 miliardi) e scommesse (+89%, da 783 milioni a 1,4 miliardi).