L’adolescenza è un momento particolarmente delicato, che porta in dote cambiamenti fisici che, alle volte, non sono esattamente i benvenuti. Questo è il caso dei punti neri: impurità della cute che si manifestano soprattutto in età adolescenziale ma che possono anche comparire più in là con gli anni, alle volte dando vita ad infezioni potenzialmente molto fastidiose, se non trattati in tempo. I punti neri – detti anche comedoni aperti – sono degli accumuli di sebo, di micro-organismi patogeni e di cheratina che fungono da tappo e che vanno appunto ad accumularsi dentro ad un singolo comedone, dando poi vita a reazioni infiammatorie come l’acne.
Punti neri: come si formano e quando si formano?
Pur essendo vero che alcuni studi dimostrano la correlazione tra stress e acne, nella stragrande maggioranza dei casi quest’ultimo deriva da un punto nero. In quanto alla formazione dei punti neri c’è da dire che è una questione abbastanza semplice da comprendere. Quando un comedone si apre, dilatandosi, al suo interno si formano dei depositi di materiale cellulare, composti da cheratina, sebo in eccesso e agenti patogeni o microrganismi provenienti dall’ambiente esterno. I suddetti chiudono il comedone e assumono la tipica colorazione scura per via del processo ossidativo causato dalla reazione delle cellule, chiudendo il follicolo e generando quel luogo comune secondo il quale il “tappo” sarebbe nient’altro che un accumulo di sporcizia. I punti neri si formano soprattutto durante l’adolescenza per via degli sbalzi ormonali, ma possono anche manifestarsi in individui adulti, a causa di una dieta poco sana, o di un’alterazione del sebo.
Come ridurre i punti neri?
Esiste una precisa procedura casalinga che è possibile usare per ridurre i punti neri. Di fatto, l’obiettivo è prima dilatare i follicoli piliferi con il vapore e con un pentolino di acqua con ammollo qualche foglia di ortica, e successivamente utilizzare un tampone sterile premendo sui punti neri così da rimuovere le impurità: ci vuole però un tempo lungo per la preparazione, cosa che porta altre soluzioni ad essere maggiormente indicate, come ad esempio i cerotti per punti neri che si trovano facilmente in commercio, che sono più facili da utilizzare e che richiedono decisamente meno tempo per agire. Inoltre, con questo sistema la rimozione dei punti neri appare più efficace e sicura al 100%.
Punti neri non trattati e infezioni
Come accennato all’inizio, vi è la necessità di trattare immediatamente i punti neri, perché un comedone aperto non trattato può poi sfociare in un’infezione. L’azione dei microbi presenti nel punto nero può infatti infiammare i tessuti e concorrere alla creazione di quello che viene comunemente chiamato brufolo. L’accumulo di liquido giallo, tipico dei brufoli infiammati, altro non è che la causa dell’azione contrastante delle difese immunitarie, che si attivano per combattere i microbi nel punto nero. L’azione degli enzimi è però così invasiva da colpire anche le cellule sane, portando ad un foruncolo doloroso e brutto a vedersi. Sempre meglio evitare di arrivare a questo punto.
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