Sergio Cofferati, Europarlamentare ex PD, parlando a Radio Cusano Campus sulla manifestazione dei sindacati ha detto: “E’ la conferma che anche gli strumenti antichi funzionano e hanno un valore, è un pezzo di democrazia che si sostanzia. C’erano tante persone diverse tra di loro. C’erano molti giovani, non soltanto gli anziani come spesso viene detto. Rivendicazioni del tutto condivisibili, sostenute in un modo antico ma molto efficace come quello delle manifestazioni”.
Sul reddito di cittadinanza. “Penso che sia giusto aiutare chi non ha un reddito, chi non ha un lavoro. Aiutare i più poveri e più deboli è sempre giusto. Però questo provvedimento è fatto nella maniera peggiore possibile e soprattutto scollegato dalle politiche per far crescere il lavoro. Se tu non fai politiche espansive, non crei nuove opportunità e dai solo una misura assistenziale alimenti l’idea che si tratti solo di assistenzialismo. C’è bisogno di riformare tutti gli ammortizzatori sociali, avere protezioni universali, il reddito di cittadinanza è una buona intenzione gestita nella maniera peggiore possibile. Esiste un problema fiscale, che peraltro non è attribuibile a questo governo. C’è un’imposizione fiscale eccessiva sul lavoro che andrebbe ridotta progressivamente, ma di questo non c’è traccia nei provvedimenti del governo”.
Sulle critiche degli industriali al reddito di cittadinanza. “Si sono dimenticati che in Italia da anni siamo in presenza del fenomeno del lavoro povero, nato negli Stati Uniti qualche decennio fa. I salari devono crescere ed essere adeguati al carattere del lavoro che dovrebbero retribuire. Bisogna aumentare i salari e questo devono farlo in primo luogo gli imprenditori. La competizione si deve fare sulla conoscenza, sulla capacità di produrre, non sul lavoro povero. Per prima cosa bisogna fare una politica per la crescita la cui responsabilità è del governo, ma a questa politica devono contribuire gli imprenditori con investimenti mirati e poi deve fare la sua parte anche il sindacato. Questo governo incontra i gilet gialli, gli auguro di non averli mai in Italia”.
Sul PD. “E’ molto importante quello che sta facendo il sindacato, ma non va confuso con quello che dovrebbero fare i partiti. Il mestiere dei sindacati dovrebbe essere accompagnato da politiche adeguate da parte del governo ma anche dei partiti della sinistra. Il congresso del PD, partito dal quale sono uscito da due anni, è singolare. C’è una primaria con tre candidati, ma non so quali siano le differenze tra i tre, perché non ci sono, non si vedono proposte. Così come non si vede un minimo di autocritica”.