“Il 23 luglio è iniziato ufficilamente il processo di liquidazione dell’ente gestore Coasit di Londra. Il processo è stato assegnato ad una compagnia d’avvocati inglese specializzata in materia. Durante il dibattito iniziale sono state formulate e neanche molto velatamente severe responsabilità da parte del Consolato Generale di Londra”. Lo si legge in un comunicato della lista ItalUK del Comites di Londra.
“A tal fine – prosegue la nota – una risposta ufficiale da parte del medesimo sarebbe non solo auspicabile ma necessaria”. “Purtroppo le reticenze da parte di coloro che istituzionalmente rappresentano gli italiani nel Regno Unito non aiutano affatto”.
A questo punto, si legge ancora, “trapelano unicamente indiscrezioni sui conti di quest’ente gestore, non solo per l’anno corrente ma anche per gli anni precedenti, tutti al vaglio della Corte dei Conti in Italia, ma nessuna denuncia alla Procura della Repubblica ci risulta sia stata inoltrata. Conti che furono controllati dalla Console Giuliana Romani e dal suo controllo, poi controfirmati dall’allora Console Generale Mazzanti. Forse anche la Console Romani, a questo punto, dovrebbe pubblicamente chiarire cosa c’è che non va. Di fatto difendendo l’operato delle istituzioni cui noi vogliamo credere”.
“Al momento appare che questi stanno ancora controllando, quando tutta la struttura per la promozione della lingua e cultura italiana nel Regno Unito, costruita in circa 50 anni da tantissime persone oneste, è già crollata. Non hanno saputo eliminare le mele marce, premesso che ci fossero, e salvare i nostri ragazzi. Insomma, hanno buttato via l’acqua sporca con tutto il bambino. I membri del Coasit, infatti, con la liquidazione hanno cessato il loro incarico e, in relazione al tipo di ‘charity’ per il diritto inglese, hanno dovuto pagare solo una sterlina per il fallimento – UNA STERLINA!”.
“Le vere vittime di tutta questa misera storia – conclude il comunicato della lista ItalUK del Comites di Londra – sono 5mila sudenti rovinati; 50 insegnanti che hanno perso il proprio lavoro e non sono stati pagati dal mese d’aprile, ugualmente per le scuole inglesi cui non sono stati pagati gli affitti delle aule e servizi dati agli italiani. L’immagine delle istituzioni italiane danneggiata, vista la vastità dei numeri, ed ancor più repellente giacchè trattasi di minori, dei nostri figli. Noi come rappresentanti eletti in Inghilterra nella Circoscrizione Consolare di Londra chiediamo chiarezza e giustizia”.