Era troppo bello per essere vero. Pensavamo che l’inverno appena trascorso fosse alle spalle, ma siamo stati smentiti dai fatti. Dopo un inizio di primavera con un clima quasi estivo, l’inverno ha dato un colpo di coda. L’aria fredda di origine artica ha portato un brusco calo termico. Le temperature sono ben al di sotto delle medie stagionali.
Siamo oltre la metà di aprile, ma sembra di essere all’inizio di febbraio. Ci sono nuvole, piogge, vento e persino nevicate. Per esempio, nevica sul Passo della Cisa. Così, i cappotti e le sciarpe sono stati tirati fuori dagli armadi nei quali erano stati precedentemente riposti.
Questo clima capriccioso rischia di creare parecchi problemi. Una situazione critica è quella delle colture. Dopo l’inizio caldo della primavera, i fiori delle piante sono sbocciati. Dunque, per molte colture si tratta di una fase delicata. Una gelata dopo la fioritura rischia di compromettere i raccolti.
In Trentino-Alto Adige, si stanno prendendo dei provvedimenti per evitare la formazione di ghiaccio sui meleti, con una speciale innaffiatura. Tuttavia, il rischio di vedere varie tipologie di colture danneggiate c’è. Basta pensare, per esempio, al comparto vitivinicolo. L’Italia ha nella viticoltura un settore strategico. Una cattiva annata rischia di essere un problema per la nostra economia. Oltre a ciò, dovremo preoccuparci anche dell’estate. Infatti, gli esperti parlano di un’estate caratterizzata da caldo torrido alternato a temporali di forte intensità con grandine di grossa dimensione. Questo è uno scenario possibile. Del resto, dovremo imparare a convivere con questo clima così estremo.