La sua ricandidatura era certa fino a poche ore fa, avendo la sicurezza di essere rieletto. Se si fosse ricandidato, avrebbe vinto al cento per cento. Ma Ricardo Merlo – impegnatissimo, a giudicare dalle notizie che ci arrivano dalle Americhe, nella campagna elettorale del MAIE in vista delle Politiche di settembre – ha deciso di non ricandidarsi. Una notizia che, in un mondo in cui tutti si uccidono per una poltrona, sembra provenire da un altro pianeta.
Cos’è successo? “Una decisione tutta politica”, fa sapere Merlo a chi gli sta più vicino. “Dopo anni in Parlamento ho deciso di voler tornare un po’ alle origini, al territorio, alla politica come piace a me: quella che si fa in mezzo alla gente, tra le persone, e non tra le poltrone”, osserva.
“Nel MAIE – spiega Merlo – non abbiamo bisogno di regole per capire che l’alternanza al potere, alle candidature, è qualcosa di sano, sintomo di vera democrazia all’interno di una forza politica. Vedrete: vinceremo di molto in Sudamerica; sarà vittoria anche in Nord America. Il MAIE all’estero è un progetto politico diverso da quelli dei partiti tradizionali. Noi non siamo nati per diventare “peones” dei partiti romani. E nella prossima legislatura ci vedranno diventare di nuovo protagonisti. Saremo disponibili a dialogare con chi vincerà, con l’obiettivo di concordare un’altra volta una vera politica per gli italiani all’estero. Una politica assente quando governano i partiti tradizionali senza il MAIE”.
Per gli uomini e le donne del MAIE la non ricandidatura di Merlo è una notizia che interpretano come un atto di natura politica proprio di un leader che non pensa alla propria poltrona.
“Con questa decisione Ricardo diventa più leader che mai”, afferma il Presidente del Comites di Buenos Aires Dario Signorini, il Comitato degli italiani all’estero più grande al mondo. “Non ce lo aspettavamo – afferma l’On. Mario Borghese, vicepresidente MAIE -, ma conoscendo Ricardo, un vero animale politico, non mi sorprende. Lui sta sempre guardando più avanti di tutti noi”.
Qualcosa si respirava nell’aria, a dirla tutta, ma in realtà non avere Merlo in Parlamento sembrava a tutti impossibile. E invece…
Eletto nel 2006, nella prima pattuglia di eletti all’estero, Ricardo Merlo è stato rieletto ogni volta con il maggior numero di preferenze in tutto il mondo. Ogni volta è cresciuto. E’ lui l’eletto all’estero più votato di sempre, lui l’unico parlamentare eletto oltre confine che è riuscito a salire i gradini della scala fino ad arrivare a far parte del governo italiano. Da Sottosegretario agli Esteri ha ottenuto risultati che nessun altro prima di lui era stato capace di portare a casa. Lascia, Merlo, dopo avere dimostrato che solo un movimento come il MAIE è in grado di poter arrivare nella stanza dei bottoni per poter lavorare al meglio per i propri connazionali.
“Certo Ricardo Merlo non se ne starà in pantofole a casa”, afferma Luis Molossi, tra i coordinatori del MAIE Brasile. “Continuerà a fare il leader del movimento che ha fondato e che presiede e si concentrerà nel rafforzare ulteriormente la presenza del MAIE in tutto il mondo”.
“Ricardo è così”, osserva Mariano Gazzola, Coordinatore MAIE e Vicesegretario CGIE per tutta l’America Latina: “Delle volte all’inizio non lo capiamo, ma poi sì. Sicuramente è una decisione assolutamente politica, non personale, che ha tenuto sotto quattro chiavi fino all’ultimo momento”. “Conoscendolo da oltre trent’anni, se Merlo ha preso una decisione del genere, tra non molto capiremo il perché”.