Lettera aperta a Carlo Calenda dai cittadini romani innamorati di Roma e preoccupati per il suo futuro. Ecco il testo: “La sindaca uscente, Virginia Raggi, ha deciso di ricandidarsi. Ma anche quelli che l’avevano votata sperando in un reale cambiamento hanno capito che non basta reclamare l’onestà per far funzionare una città complessa come Roma. Infatti, per cinque anni Roma è rimasta immobilizzata dall’incapacità, con una girandola di assessori promossi e rimossi e un fuggi fuggi mai visto prima di manager e dirigenti. Così i vecchi problemi sono diventati ancora più pesanti. Di qui l’urgenza di trovare un candidato Sindaco all’altezza del compito e delle sfide che ha di fronte la Capitale, che non può più permettersi di perdere altro tempo e opportunità”.
“L’abbiamo vista all’opera come Ministro dello sviluppo economico, e abbiamo apprezzato anche la sua coerenza nell’abbandonare il Pd quando ha visto confermare un accordo con i 5 stelle, pur se sicuramente avrebbe beneficiato di una poltrona per le sue doti politiche e manageriali. Apprezziamo sempre di più, specie in questi momenti, la sua capacità come si dice a Roma di ‘metterci la faccia’ e di non tirarsi indietro neanche di fronte alle domande più scomode. Far ripartire Roma, proiettarla tra le più importanti metropoli del mondo, quelle che sanno gestire la propria bellezza e i propri tesori: il patrimonio culturale, il verde pubblico ma anche le tante competenze nel mondo del lavoro e dell’impresa, del volontariato sociale senza dimenticare le donne e i giovani. Mettere a punto un programma con precisi obiettivi reali e realistici da raggiungere nei 5 anni di mandato”.
“A Lei che è romano, chiediamo nel rilancio dell’immagine di Roma, di saper tener presente la Romanità, un’immagine intrisa di aspetti umani negativi e positivi ma unici, che ci hanno consentito nei secoli di sopravvivere ai tanti politicanti. Con questa lettera aperta, Le chiediamo, in vista delle prossime elezioni comunali, che si candidi a Sindaco e apra un percorso nuovo che segni la discontinuità con le vecchie logiche, quelle che hanno imposto a Roma figure sempre più mediocri. Basta con le liti, le contrapposizioni e i tatticismi che allontanano i cittadini dalle istituzioni, investiamo il tempo che manca alla scadenza elettorale per discutere non di posti da occupare ma di quale città lasceremo ai nostri figli. Firmato tantissimi romani, più di quelli che Lei possa immaginare“.