Antonio Tajani non molla sul tema cittadinanza. A breve, ha annunciato il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, ci sarà una riunione dei gruppi azzurri “per discutere dei contenuti della proposta sulla cittadinanza a cui stiamo lavorando”.
“Sarà una proposta che riguarderà la cittadinanza nel suo complesso: lo ius scholae dopo dieci anni, non cinque, e lo ius sanguinis”.
“Siamo assolutamente contrari a ogni ipotesi di concedere la cittadinanza dopo cinque anni di studi. Ne servono almeno dieci, perché si è ancora troppo piccoli dopo i cinque anni” ha spiegato Tajani, “bisogna aver maturato la coscienza e l’italianità”.
Poi il segretario Fi passa allo ius sanguinis: “Bisogna anche avere criteri un po’ più stretti per concedere la cittadinanza per lo ius sanguinis, perché troppe cittadinanze sono state concesse solo a chi voleva un passaporto per andare negli Usa o per venire in Europa e non voleva essere italiano”.
Molti di coloro che all’estero chiedono la cittadinanza italiana “non conoscono neanche la lingua, quindi bisogna fare un passo in avanti per dare una riforma seria e credibile sulla cittadinanza. Questo non ha nulla a che vedere con l’immigrazione illegale. E’ una questione che riguarda i diritti. Noi siamo fortemente impegnati”.
La proposta di legge sulla cittadinanza targata Fi “sarà presentata prima ai nostri alleati”, fa sapere Tajani, “per capire se la vogliono condividere. Altrimenti – assicura – la presenteremo come Forza Italia”. Operazione a dir poco rischiosa, a nostro modo di vedere, per la tenuta del centrodestra e del governo stesso.
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, nel frattempo, da New York, ha commentato: “La legge sulla cittadinanza va bene così com’è, non vedo alcun motivo per cambiarla”.