“So di parlare a nome di tantissimi italiani all’estero, di moltissimi emigrati e discendenti, quando affermo che la proposta di Antonio Tajani sul tema della cittadinanza, in particolare sull’aspetto che riguarda lo ius sanguinis, è assolutamente irricevibile”. Lo dichiara Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE.
“L’ha detto molto chiaro il presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, Ricardo Merlo, nelle sue recenti dichiarazioni alla stampa: limitare lo ius sanguinis, così come vorrebbe fare il ministro degli Esteri, rasenta l’incostituzionalità. Per fortuna, come nel caso che riguarda il voto all’estero e il premierato, la Costituzione italiana è la nostra maggiore garanzia, per usare ancora le parole del presidente Merlo”.
“No, non regge affatto il paragone tra gli immigrati italiani e i figli dei nostri fratelli oltre confine; no, non è vero che lo straniero residente in Italia si sente più italiano di chi l’Italia ce l’ha nel sangue. Ma dico io, stiamo forse scherzando? Questo paragone è totalmente inaccettabile. Di più: è un’offesa nei confronti di tutti gli italiani che sono emigrati nei decenni scorsi, che hanno lavorato duro e con forza per conquistarsi un pezzo di futuro lontano dalla Madre Patria. Tutti loro, ancora oggi, insieme ai loro discendenti, portano avanti con fierezza la bandiera dell’italianità per ciò che riguarda la cultura, la lingua, il cibo, la cucina, le tradizioni. Chi l’ha detto a Tajani che i discendenti dei nostri emigrati non parlano italiano o non vogliono parlare italiano? Generalizzare in questo modo è un grave errore”.
“Come MAIE siamo nati per difendere i diritti degli italiani all’estero, dovunque si trovino nel mondo. Continueremo a farlo, a prescindere da tutto il resto, difendendoli a spada tratta senza se e senza ma ogni volta che ce n’è bisogno. Ci rincuora il fatto che Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, abbia lanciato da New York un messaggio molto chiaro: la legge sulla cittadinanza va bene così com’è. Le ha fatto eco Daniela Santanchè, ministro del Turismo: la cittadinanza non è una priorità per il governo. A quanto pare, dunque, il segretario di Forza Italia è solo, all’interno del centrodestra, in questa battaglia. Di certo il ministro Tajani, che è anche presidente del CGIE ovvero del parlamentino degli italiani nel mondo, portata la sua proposta in Parlamento, in questa battaglia non ci troverà al suo fianco”.