Se c’è un partito nel Parlamento italiano che ha nel proprio Dna gli italiani all’estero, quello è il MAIE di Ricardo Merlo. Proprio l’ex Sottosegretario agli Esteri, una volta uscita la notizia dell’approvazione del “pacchetto Cittadinanza” in consiglio dei ministri, sui social – a caldo – ha sottolineato l’assurdità della misura.
“Si tratta di un decreto assurdo, di una riforma che va contro tutti i discendenti degli italiani, dovunque siano nel mondo”, ha commentato, per poi assicurare: “Come Movimento Associativo Italiani all’Estero porteremo avanti la nostra battaglia nel Parlamento italiano per cercare di limitare i danni di una riforma che ha un nome e un cognome: Antonio Tajani, attuale ministro degli Esteri e segretario del partito Forza Italia. Siamo già in azione a Roma per difendere i diritti dei nostri fratelli italiani nel mondo”, ha sottolineato Merlo.
Raggiunto da ItaliaChiamaItalia.it, il presidente MAIE ha evidenziato almeno quattro punti per cui questa riforma è nata male. Li ha snocciolati al nostro giornale così: “1. Uso del decreto-legge per regolare una materia che non riveste carattere di urgenza. 2. La cittadinanza dei figli, nipoti, bisnipoti ecc. di un emigrato italiano è attribuita dalla legge a titolo originario e questo avviene alla nascita. 3. Non è la richiesta (al consolato, al comune, al tribunale), né tantomeno la sua approvazione, che “crea” il cittadino italiano, ma il fatto generatore della cittadinanza è il rapporto di filiazione stabilito alla nascita. E, pertanto, è la legge vigente al momento della nascita che si applica. 4. La Corte Costituzionale ha affermato un anno fa che il principio di non retroattività della legge costituisce un fondamentale valore di civiltà giuridica, anche al di là della materia penale”.
Al di là dei tecnicismi, certo è che la misura fortemente voluta da Tajani ha creato un’enorme confusione nel mondo intero: “Tutti sappiamo che una riforma della cittadinanza era necessaria, ma non così, non in questo modo, che ha solo suscitato un grande caos. Il decreto votato dal Cdm è un completo disastro”, ha dichiarato il Senatore MAIE Mario Borghese, per poi aggiungere: “C’è qualcosa di molto strano, non capiamo perchè Tajani se n’è voluto uscire con una riforma del genere, senza neppure coinvolgere gli alleati di governo nè il Parlamento. Intanto nei Consolati la confusione è totale, sono stati sospesi i turni e non si capisce come si dovrà procedere nelle prossime settimane”.
Ricardo Merlo, giunto a Roma nei giorni scorsi proprio per studiare insieme ai suoi le prossime mosse in Parlamento, ha già fissato incontri politici ad alto livello a cominciare da lunedì 31 marzo: incontrerà i capi dei partiti di maggioranza, l’alleato Maurizio Lupi, si confronterà con i parlamentari MAIE – Sen. Borghese e On. Tirelli – e con il vicepresidente MAIE Vincenzo Odoguardi, che giungerà dall’America per l’occasione.
“Siamo pronti a fare la nostra parte e ad agire in ogni sede, dal Parlamento alle aule dei tribunali, per difendere il diritto dei nostri discendenti ad ottenere la cittadinanza italiana: la Costituzione è dalla loro parte, come MAIE non cederemo di un millimetro”, assicura il presidente Merlo in conclusione.