Renata Bueno, deputata eletta in Sud America con l’USEI – Unione Sudamericana Emigrati Italiani, ha presentato una interrogazione a risposta immediata sulla opportunità di destinare parte degli introiti del contributo per le pratiche di cittadinanza al funzionamento dei consolati. Una proposta che è stata presentata in passato anche dal MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero e dal Partito Democratico.
A rispondere a Bueno il ministro degli Esteri in persona, Paolo Gentiloni. “Onorevole Bueno, la sua interrogazione innanzitutto mi dà l’occasione di sottolineare la straordinaria importanza, sebbene non se ne parli molto, della attività della nostra rete consolare”, ha esordito il Ministro. “È una rete che assiste 5 milioni e 200 mila italiani iscritti alle nostre liste anagrafiche e, oltre a questi, tantissimi italiani che vivono all’estero o sono temporaneamente all’estero, pur non essendo iscritti in queste liste. È un attività straordinaria che si svolge con risorse ridotte, negli ultimi anni soprattutto di spending review”.
Gentiloni ha quindi aggiungo che “negli ultimi due anni, siamo riusciti a far rimanere una parte dei ricavi delle nuove emissioni di documenti nelle reti consolari e siamo riusciti, anche grazie all’emendamento che lei ricordava (il cui contenuto è stato inserito nel comma 622 dell’articolo 1 della legge di stabilità per il 2016 – ndr), a rafforzare la nostra attività”.
“È possibile che le risorse acquisite da ciascun consolato rimangano, tra virgolette, in casa, cioè che ogni consolato possa trattenerle?”, si è chiesto il Ministro. “È una discussione che abbiamo in corso con il Ministero dell’economia e delle finanze e credo sia una discussione sensata”.
“Ricordo, infine, che oltre alla riduzione di disponibilità finanziarie da spending review, a cui l’emendamento che lei ricordava ha in parte posto rimedio, abbiamo una riduzione di risorse umane. Infatti, – ha aggiunto – il blocco del turnover, soprattutto nelle qualifiche funzionali, fa sì che ci sia il 30 per cento in meno di personale del Ministero degli affari esteri impiegato in queste attività. Quindi, io ringrazio per l’interrogazione, ringrazio per il lavoro che gli eletti all’estero fanno in generale – e ricordo il lavoro della Bueno, in particolare su questa materia – ricordando che si tratta di un’attività fondamentale con risorse, purtroppo, ancora limitate”.
Ricordiamo che Mario Giro, viceministro degli Esteri, in visita istituzionale a Santo Domingo, intervistato da ItaliaChiamaItalia, a proposito della possibilità di destinare alla rete consolare le risorse provenienti dalle richieste di cittadinanza, ha detto: “Appoggio in pieno questa proposta. Non solo: fosse per me lascerei in carico a consolati e ambasciate anche i soldi proveniente dai visti”.
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