Maria Chiara Prodi, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, martedì 1 aprile, in audizione in Commissione Affari esteri del Senato, riferendosi al “pacchetto cittadinanza” approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, ha dichiarato: “Uno dei nostri ruoli è tutelare la relazione tra lo Stato italiano e gli italiani all’estero. Questo cambiamento repentino non ci permette di essere un sostegno nella strategia del nostro Paese nei confronti dei nostri connazionali nel mondo”.
“La messa in sicurezza del voto e la questione della cittadinanza hanno un punto in comune: le situazioni critiche rischiano di dar adito a una criminalizzazione di intere categorie. Noi siamo qui per aiutare e limitare le criticità, le generalizzazioni non vanno mai bene” ha aggiunto Prodi.
Silvana Mangione, Vicesegretaria Generale del CGIE per i Paesi Anglofoni extraeuropei, è intervenuta concentrandosi su due aspetti cruciali legati alla cittadinanza e alla lingua italiana: “Un altro aspetto fondamentale è quello della cittadinanza consapevole: chi desidera diventare cittadino deve essere in grado di parlare la lingua italiana e conoscere la Costituzione”.
Mangione ha sottolineato che, oltre al diritto di cittadinanza, chi lo richiede deve essere consapevole degli elementi che definiscono l’identità italiana, come la lingua e i principi costituzionali.
“L’insegnamento della lingua e della cultura italiana è fondamentale. Attualmente siamo ridotti ai minimi termini nel mondo, poiché dobbiamo competere con altre lingue che ricevono finanziamenti e sostegno” ha sottolineato Mangione.
Roberto Menia, senatore di Fratelli d’Italia, intervenendo nel dibattito ha sottolineato l’importanza cruciale della lingua italiana come espressione di identità: “La lingua esprime appartenenza e trasferisce gli elementi fondamentali dell’italianità”.
“Aumentare le scuole di italiano all’estero: lo Stato deve far riprendere questo fenomeno, investendo nella diffusione della lingua e cultura italiana” ha aggiunto.
Riguardo alla cittadinanza, Menia ha evidenziato: “Non vogliamo italiani ‘falsi’, quando si concede la cittadinanza è fondamentale che ci sia adesione ai valori costituzionali fondamentali”.
CNEL INCONTRA IL CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Si è svolto martedì 1 aprile un incontro tra il CNEL e il Consiglio generale degli italiani all’estero. L’iniziativa, cui hanno preso parte il vicepresidente Claudio Risso, il consigliere Francesco Riva e una delegazione di dirigenti e funzionari del CNEL, rientra in una serie di incontri istituzionali che il Comitato di Presidenza del CGIE sta svolgendo in questi giorni, in vista dell’Assemblea plenaria prevista per il prossimo giugno.
Molti i punti toccati nel corso della riunione, dal fenomeno della fuga dei cervelli agli incentivi per il rientro di chi è espatriato, dalle politiche per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi agli interventi a supporto delle aree interne.
Un tema quest’ultimo su cui il CNEL – come ha ricordato il vicepresidente Risso – sta lavorando per la messa a punto di un disegno di legge specifico.
“Il nostro obiettivo – ha sottolineato Risso – deve ruotare intorno al concetto di opportunità. Vanno create le condizioni perché chi si è trasferito all’estero e vuole tornare abbia l’opportunità reale di farlo. È fondamentale valorizzare l’apporto delle comunità degli italiani all’estero e il CNEL può essere il luogo giusto per questo. È necessario anche un impegno dal punto di vista culturale. La questione degli italiani all’estero non può essere attenzionata solo in campagna elettorale. Dobbiamo stabilire un rapporto costante con le comunità, approfondirne la conoscenza e fare qualcosa di concreto intervenendo su tematiche specifiche. Da questo punto di vista c’è tutta la nostra disponibilità”.