“Il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina (CAVA) esprime profonda amarezza e totale perplessità per il decreto legge n. 36/2025 emanato dal Presidente della Repubblica e adottato dal Consiglio dei Ministri, che introduce importanti modifiche sconvolgendo i principi cardini della legislazione italiana sulla cittadinanza, colpendo maggiormente i cittadini italiani nati e residenti all’estero”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa.
“Il CAVA riunisce tutti i circoli e le associazioni venete in Argentina e rappresenta la comunità veneto-argentina integrata da emigrati e discendenti di prima, seconda e terza generazione, oggi colpiti da un decreto che – tra l’altro – impedisce a un gran numero di essi, cittadini italiani, di trasmettere la cittadinanza ai propri figli nati o che nasceranno all’estero.
La limitazione a solo due generazioni del diritto del riconoscimento di cittadinanza per i nati all’estero non solo è assurda, ma anche lesiva dell’interesse nazionale, in quanto mette a rischio il futuro del legame delle comunità all’estero e l’Italia”.
“Il CAVA – conclude la nota – non rinuncia a continuare a svolgere il suo compito: tramandare alle nuove generazioni la propria identità e rafforzare sempre di più i legami con il Veneto e l’Italia.
Auspica, quindi, che il Parlamento, in sede di conversione del Decreto e in opportunità del trattamento dei Disegni di Legge annunciati dal Governo, inserisca delle correzioni che, realizzando una riforma all’istituto di cittadinanza più che necessaria, salvaguardi il diritto dei nati all’estero ad essere riconosciuti, senza limiti di generazioni, ciò che siamo: italiani!”