“Abbiamo letto le recenti dichiarazioni dell’ex deputato Fabio Porta sul tema cittadinanza. E ci fa specie che a parlarne sia proprio un esponente del Pd, visto che proprio il Partito Democratico durante il suo governo ha imposto ai discendenti degli emigrati italiani all’estero una tassa di 300 euro sulla cittadinanza, un abuso, perché si sta tassando un diritto e perché in certi Paesi del mondo, pensiamo al Sud America per esempio, 300 euro rappresentano un piccolo capitale, non spiccioli”. Lo dichiara in una nota Walter Petruzziello, coordinatore del MAIE Curitiba in Brasile.
“Proprio Porta ci parla di cittadinanza – prosegue Petruzziello – quando il governo Pd, il suo governo, si è sempre battuto più per lo ius soli, ovvero per la cittadinanza ai figli degli stranieri immigrati in Italia, che poi significherebbe il principio della fine del ius-sanguinis, visto che entrambi i principi non potrebbero convivere”.
“Porta giudica ‘pasticciata’ la misura che prevede la conoscenza della lingua italiana quando si tratta di cittadinanza per matrimonio, ma non boccia l’idea. Anzi, da come scrive sembra condividerla. E noi ne siamo contenti. C’è qualcosa da sistemare, da rivedere, da migliorare? Siamo convinti che poco a poco la questione si sistemerà… Ma se condividi il fondo di questa misura, perché non lo hai fatto in cinque anni di governo?”.
“Vorrei ricordare a Porta e a tutti noi che solo chi non fa non sbaglia. Con questo esecutivo gli italiani all’estero per la prima volta sentono di essere protagonisti. Vedono riaprire consolati e ambasciate che il precedente governo targato Pd aveva chiuso: quasi 60 sedi diplomatico-consolari sono state chiuse negli scorsi anni dall’esecutivo a guida Pd. Ecco perché Porta, coordinatore Pd e rappresentante di Patronato in Sud America, non può dare lezioni a nessuno”.
“La differenza tra questo governo e quello precedente, sostenuto da Fabio Porta, è netta: oggi – conclude Petruzziello – Roma lavora per gli italiani nel mondo come mai ha fatto prima e i nostri connazionali all’estero lo sanno”.