Cittadinanza italiana, gli eletti all’estero del Pd ritirano i propri emendamenti. Perché? “Per non sovraccaricare e ostacolare il provvedimento in esame”, spiegano Fedi, Porta e compagni, come richiesto dal relatore, a nome della Commissione, a tutti gli eletti all’estero. “Abbiamo compreso e condiviso lo spirito costruttivo, non ostativo, di questa richiesta rispetto allo specifico tema in discussione”, sottolineano e poi aggiungono: “Abbiamo chiesto che il nostro atto di responsabilità sia ripagato dalla maggioranza, dal Governo e da tutti gli altri gruppi parlamentari con un doveroso impegno di cercare in questa legislatura di arrivare ad un esito positivo. Non importa se a partire dai nostri disegni di legge presentati alla Camera o da quelli in esame al Senato”. Chissà se ci sarà davvero una nuova possibilità per affrontare il tema.
Dagli eletti all’estero del Pd anche una frecciata a Guglielmo Picchi, l’unico deputato forzista eletto oltre confine: “Non ci soffermiamo sull’intervento dell’On. Picchi, che senza avere presentato alcun emendamento e appartenendo allo schieramento di centro-destra, i cui relatori si sono dichiarati contrari agli emendamenti riguardanti gli italiani all’estero, non ha perduto l’occasione di un’ulteriore piccola speculazione propagandistica, a cui nell’Aula parlamentare è ormai abbonato”.
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