“Siamo sommersi da messaggi di nostri circoli all’estero. Tutti raccontano bene la preoccupazione con cui si sta assistendo al percorso intrapreso dal Governo italiano”. Così Giorgio Perini, presidente dell’associazione Giuliani nel Mondo, dalle pagine del Piccolo sul decreto che stringe le maglie sul principio dello ius sanguinis.
“C’è un pesante riflesso negativo – spiega Perini -. Taglia con l’accetta la situazione e non tiene conto di due aspetti fondamentali: il primo, sentimentale e il secondo quello che riguarda i giovani intenzionati a venire a fare davvero un’esperienza di lavoro o studio in Fvg.
Impensabile non dare risposta a risorse umane che possono essere formate per il loro bene e per la crescita del territorio locale”.
L’associazione Giuliani nel mondo, al fine di tutelare l’immigrazione di ritorno, propone quindi di creare un meccanismo che faciliti il rientro dei giovani con discendenti giuliani e friulani, con l’obiettivo condiviso di un coinvolgimento nel lavoro e di un conseguente, legittimo accesso alla cittadinanza.
Nel 2025, per il terzo anno consecutivo, l’associazione attiverà il progetto “Attrazione di cervelli e talenti dall’estero” rivolto a emigrati e esuli.