“La vittoria del Sen. Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri, sullo ius sanguinis, è una vittoria storica, di tutti gli Italiani e non solo di chi vive all’estero”. Lo dichiara in una nota Christian Filippella, coordinatore MAIE Los Angeles, che prosegue: “Chi è partito anni orsono, anche se non è più tornato, è comunque da considerarsi una risorsa, un patrimonio umano e culturale, un valore aggiunto per la nostra identità. Questo è il riconoscimento dei diritti di tutti coloro nelle cui vene scorre vero sangue italiano”.
“Chi vanta origini italiane – prosegue l’esponente del MAIE – vede oggi ristabilito il proprio diritto imprescindibile a richiedere la cittadinanza. I nostri emigrati sono stati spesso costretti a lasciare il proprio paese per assicurare a se stessi e ai loro figli un futuro migliore, un futuro che potesse realizzare speranze e sogni. Non si può negare un diritto sacrosanto e fondamentale acquisito alla nascita a coloro che hanno dietro di sè un passato di sacrifici e di sudore, di sofferenza e di rinunce, il passato delle loro famiglie, di cui vanno orgogliosi”.
“Gli italiani all’estero e i loro discendenti – conclude Filippella – sono un patrimonio da tutelare e valorizzare, una forza trainante, una comunità con una visione più ampia e un maggiore intendimento dei problemi attuali, un punto di riferimento anche per chi non è mai partito. Non riconoscere questi diritti vorrebbe dire negare i valori stessi su cui la nostra patria è stata fondata”.