La cittadinanza è un argomento che negli ultimi mesi è tornato protagonista del dibattito politico. La manovra del governo, proprio per quanto riguarda il tema cittadinanza, si prepara a colpire gli italiani all’estero. Ancora una volta.
Mario Borghese, senatore MAIE e vicepresidente del Movimento fondato e presieduto da Ricardo Merlo, dichiara: “Sono davvero sorpreso e sconcertato che il governo italiano faccia una guerra ai poveri italiani che vivono all’estero e che richiedono la cittadinanza italiana”.
Poi spiega: “All’art. 106 della manovra, che riguarda la quantificazione del contributo unificato per le controversie in materia di cittadinanza italiana, il governo prevede il pagamento di un nuovo balzello di 600 euro a carico di ciascun discendente di cittadini italiani emigrati all’estero.
Come dire: chi se lo può permettere pagherà ed avrà la cittadinanza, chi è poco abbiente o povero non l’avrà mai.
Non è solo una misura anticostituzionale perché discrimina i diritti delle persone in base alle loro capacità economiche, è un attacco inspiegabile agli italiani all’estero. Cui prodest?
Il collega deputato Franco Tirelli, di comune accordo col sottoscritto, ha già presentato alla manovra un emendamento soppressivo di questa norma punitiva e irrazionale. Auspico che il governo ed il ministro Giorgetti lo accolgano prendendo atto di uno svarione probabilmente attribuibile alla burocrazia del Mef disinteressata alla tutela sociale dei cittadini”, conclude il senatore eletto in America Latina.