Il Comune di Bologna ha deciso di mettere il limite massimo di 30 km/h per chi circola in città. Questa misura è stata implementata anche altrove, dunque il caso bolognese non è nuovo.
La misura ha creato non pochi malumori, comprensibili e giusti. Qualcosa del genere può starci nel centro cittadino, ma nei quartieri periferici e sulle strade principali che dal centro portano all’esterno della città, non è solo insensata ma rischia anche di essere dannosa. Basta pensare al maggior rischio di ingorghi e di incidenti.
La situazione è evidente: quello che si sta facendo a Bologna ha un indirizzo ideologico. Sappiamo tutti che in questa sinistra, che governa anche a Bologna, si è radicata l’ideologia del fondamentalismo green, un’ideologia che non sta facendo bene. Basta pensare a certe scelte prese in ambito europeo. Un esempio è rappresentato da quella serie di politiche contrarie all’agricoltura, come la proposta di pagare gli agricoltori per non far coltivare la terra.
Essere costretti in città a guidare a 30 km/h è assurdo. Oltre a ingorghi e rischio tamponamenti, è fin troppo facile superare quel limite: il guidatore si troverebbe in uno stato d’ansia costante, diventando pericoloso per se stesso e per gli altri. Il limite a 30 km/h in città è una follia.