"Non mi va di essere accomunato ai ladri di polli. Non è scandaloso che io abbia una pensione commisurata alla mia attività professionale. Sono scandalose certe retribuzioni per dirigenti che non hanno mai fatto una trattativa o una professione in vita loro. Ma del resto, che cosa vuole? Il sindacato è lo specchio della società ed è fisiologico, purtroppo, che anche da noi ci sia chi ne approfitta", questi soldi "sono orgoglioso di essermeli guadagnati". Così, in una intervista a Repubblica, Gigi Benfanti, segretario generale dei pensionati Cisl, uno dei dirigenti finiti nel mirino per la lauta retribuzione: 225 mila euro l’anno lordi di cui 143 mila di pensione e il resto in indennità.
"Come segretario generale – precisa – guadagno un migliaio di euro netti al mese. Inoltre fino allo scorso dicembre ricevevo l’indennità come membro del Cnel, anche li poco più di un migliaio di euro. Questi li ho sempre devoluti in beneficenza e continuo a farlo ancora oggi che sono uscito da quell’organismo per mia scelta". E aggiunge: "Penso che quel che sta accadendo sia frutto di una manovra contro la nuova segreteria di Anna Maria Furlan".
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