Monica Cirinnà, senatrice del PD, è intervenuta su Radio Cusano Campus e sulla questione femminile nel PD ha detto: “Penso che la questione della leadership delle donne nei nostri partiti dipende moltissimo dalle radici culturali dei partiti stessi. Un conto è il valore del femminismo, altro conto è far praticare alle donne la leadership. Finchè noi teniamo le donne sempre in posizione di subalternità non otterremo mai la leadership diretta. C’è chi vuole una corrente femminista nel Pd, io penso che tutti i recenti e le enclavi siano un grande errore, il Pd deve cambiare impostazione, dovrebbe esserci un segretario ed una segretaria, la cogestione uomo-donna delle cariche sarebbe un primo passo. Poi è ovvio che la leadership non la conquisti se sei sempre in seconda fila”.
Sulle correnti del Pd. “Bisogna fare una distinzione tra le aree culturali e le correnti vere e proprie legate ad una gestione del sistema quasi feudale. Esistono aree feudali nel PD purtroppo, esistono territori nei quali alcune persone esercitano un’egemonia così pesanti da non consentire anche ad altre aree culturali di introdursi. Io alle precedenti elezioni da capolista nel Lazio non ho potuto accedere ad alcuni territori perché non ero gradita a quel qualcuno che era egemone in quel territorio. Basta nepotismo, basta poteri territoriali dei soliti noti. In questo momento abbiamo un bravissimo segretario, probabilmente la nostra minoranza scalpita perché vorrebbe ulteriori posti e visibilità. Il dissenso strisciante contro Zingaretti in questo momento fa un danno non solo a Zingaretti, ma a tutto un partito fatto di gente per bene che si vedrà schiacciata anche da questo governo arrivato dall’alto. Io sono perché il conflitto si agisca e non si nasconda, il conflitto fa bene, poi ovviamente va risolto attraverso il confronto. Purtroppo gli uomini tendono a nascondere il conflitto. Bisogna avere la possibilità di provarci, poi magari si perde”.