Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, riguardo il discorso di Juncker ha detto: “Giornata triste nel sentire l’ultimo discorso di Juncker sullo stato dell’UE. Ricorderò a lungo la sua frase: il popolo europeo vuole certezze e non vuole incertezze. Juncker non sa ancora dopo anni cosa vuole il popolo europeo. Le certezze, o meglio le incertezze, non sono quelle che il popolo chiede. Basti pensare a come l’UE ha gestito l’immigrazione. L’UE è stata capace solo di imporre sanzioni su cose ridicole. Ad esempio l’Italia è stata sanzionata perché si deve stare attenti, il giorno della festa della donna, a commercializzare il ramoscello di mimosa con un determinato numero di pallini. Sembra assurdo ma è così. Ieri abbiamo detto a Juncker che dovrebbe dare le dimissioni. Io mi sono presentato in aula con la fiaba che ci hanno raccontato in questi anni sull’Europa: c’era una volta l’Europa che ci renderà più ricchi e più sicuri. Ci hanno raccontato questa fiaba. Nella realtà questo non l’abbiamo visto. Questo progetto europeo ha reso le famiglie e i cittadini italiani più poveri. Mi sono presentato con il libro Junckerocchio, in copertina c’era Juncker col naso da pinocchio che nel campo dei miracoli dell’UE raccontava che questa Europa sarebbe stata per i cittadini il paradiso. Dopo le elezioni europee, ci sarà il vero cambiamento e Juncker lo guarderà da casa bevendo un bicchiere di grappa. Se è vero che Juncker beve? Ieri un giornalista molto presente al Parlamento Ue di Strasburgo mi ha detto: stamattina era impossibile stare vicino a Juncker. Vogliamo un’Europa che sappia portare avanti le istanze dei cittadini. La politica si fa ascoltando e agendo. Invece l’attuale Europa degli junckeristi non vogliono ascoltare i cittadini, ascoltano solo multinazionali, banchieri e finanza speculativa”.
Sul voto alle sanzioni all’Ungheria, sempre parlando a Radio Cusano Campus: “E’ una farsa. Ci deve essere l’unanimità per far passare questa cosa e quindi non passerà mai. Noi comunque abbiamo votato contro perché se un primo ministro, eletto in modo democratico, porta avanti la linea dei respingimenti e della protezione dei confini va rispettata la volontà popolare. I 5 Stelle hanno deciso di prendere una linea che fa contenti gli junckeristi. Si vedeva nell’occhio di alcuni colleghi l’odio nei confronti di un Paese come l’Ungheria. Io ho percepito già ieri, durante l’applauso del M5S dopo il voto, un certo imbarazzo in alcuni di loro, si chiedevano: ma finora con chi siamo stati? Un consiglio a Conte: la Lega di Salvini spesso ci prende, quindi secondo me dovrebbe seguire la linea di Salvini per non sbagliare. Orban l’ho sentito in aula, non ho visto una persona nell’ottica di tirare la corda e di uscire dall’Europa. La sua linea è di difendere la sua nazione, però nel pieno rispetto del dialogo con l’Europa chiedendo che l’Europa abbia lo stesso rispetto per il lavoro che lui sta portando avanti. Non ha avuto atteggiamenti di arroganza e di presunzione. Ci sono stati invece interventi di alcuni miei colleghi a livello di pubblica gogna”.
Sull’indagine sui fondi della Lega in Lussemburgo. “La mia valutazione è che la magistratura ci deve aiutare perché la Lega è parte lesa. Tutti i militanti e sostenitori che hanno contribuito di tanto o di poco, hanno la necessità di veder difeso quanto hanno versato. La Lega attuale è parte lesa di cattive gestioni del passato e non può essere messa in difficoltà. Qui si corre il rischio di fermare il progetto Lega di Salvini e questo non va bene. Responsabilità in capo agli attuali dirigenti della Lega non ce ne sono”.