Nonostante per The Lady di Luc Besson, sull’attivista birmana Aung San Suu Kyi (interpretata da Michelle Yeoh), premio Nobel per la pace nel ’91, non sia ancora stata permessa una distribuzione ufficiale in Birmania, il film e’ arrivato lo stesso grazie al mercato nero, e sta andando a ruba. In Italia, invece la pellicola, che ha aperto l’ultima edizione del Festival di Roma, uscira’ il 23 marzo distribuita da Good Films, poco piu’ di una settimana prima delle elezioni politiche in Birmania, dove Aung San Suu Kyi e’ candidata.
Nel paese natale del premio Nobel, il film si trova da qualche mese in copie pirata di cattiva qualità, ‘ma la gente lo compra lo stesso – ha detto all’Afp un venditore di strada -.Chi ha visto il film dice che Aung San Suu Kyi vale molto di piu’ di quanto si veda sullo schermo’.
Il film non affronta direttamente la dimensione politica di Kyi, il manifesto del suo partito che cerca di rovesciare democraticamente il regime birmano considerato da Amnesty International tra i peggior al mondo per i diritti umani, ma si concentra sulla sua storia personale. ‘Abbiamo chiesto il permesso alla famiglia e ci e’ stato concesso, uno dei figli ha anche visto il film – ha spiegato Besson quando ha presentato il film al Festival di Roma -. Aung San Suu Kyi (rilasciata poco piu’ di anno fa dopo sette anni agli arresti domiciliari, ndr) non l’ho potuta incontrare, ma sapeva che questo film era in nome suo e del suo popolo, anzi si faceva proprio per dare sostegno alla sua lotta’. In the Lady, ha aggiunto ‘abbiamo voluto raccontare la sua passione. Leggendo la sua storia ci si interroga su come abbia potuto rinunciare alla famiglia per proseguire nel suo progetto politico e all’inizio confesso non sapevo se mi fosse stata simpatica. Devo dire che emerge il ritratto del marito, l’inglese Mickey interpretato da David Thewlis che accetta per amore suo ogni prova e si batte a livello internazionale per la sua liberta”.
Michelle Yeoh, rimasta fuori, come il film, dalle nomination ai premi piu’ importanti della stagione, e’ dimagrita 5 kg, ha imparato il birmano e visto centinaia di documenti d’archivio per imparare a muoversi come lei, ‘anche se non dovevo imitarla ma interpretarla. Ho sentito forte quest’impegno: lei e’ una donna amata da tutti gli oppressi del mondo. Volevo trasmettere il significato dell’amore vero per un popolo’.
Aung San Suu Kyi non ha ancora visto il film ‘perche’ parla di temi per lei molto personali e commoventi – ha spiegato il regista al quotidiano thailandese The Nation -. Come le scene sul padre che e’ stato assassinato e sul marito, che e’ morto di cancro mentre lei era arresti domiciliari’.
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