In questi due anni di Covid, la Cina ha imposto la politica del “Covid 0” con le chiusure forzate, il tracciamento dei cittadini ed i lockdown duri. Ogni manifestazione è stata repressa con la forza. Con la pandemia il regime comunista cinese si è fatto ancora più duro e repressivo, stringendo sempre di più le maglie, e le già esigue libertà del popolo cinese sono state ridotte ulteriormente.
Ora sembra che la gente si stia ribellando, anche perché il Covid continua a circolare, pur non facendo morire tante persone. Si parla di una nuova Piazza Tien An Men (rievocando quanto accadde nel 1989) ma ciò non è affatto scontato. Infatti, deve essere ricordato che il regime cinese è un combo tra marxismo-leninismo, dottrine portate da Mao Zedong e confucianesimo. Più che essere una religione, per come la intendiamo noi occidentali, il confucianesimo è una dottrina filosofica. Essa permea ampi strati della società cinese. Il confucianesimo è contro l’idea occidentale di democrazia. Esso impone l’obbedienza cieca all’autorità.
Com’è stato scritto poc’anzi, il confucianesimo permea ogni aspetto della società e della cultura cinese. Dunque, potrebbe essere molto difficile che Xi Jinping cada o che cada il regime. Magari, potrebbe anche farsi da parte, ma il regime potrebbe restare in piedi con un’altra figura al vertice. Ergo, potrebbe cambiare il timoniere, ma la nave potrebbe continuare ad andare nella stessa direzione di sempre. Certamente, la situazione in Cina deve essere monitorata.