Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly, nel corso dell’incontro sul tema “Shaping a creative future”, organizzato da Prada, ha sottolineato quanto sia apprezzata all’estero l’enogastronomia italiana, eppure i prodotti made in Italy non sono stati così presenti oltre confine. Brand e marchi vari hanno perso tempo, insomma, e c’è da recuperare terreno.
“Noi come italiani siamo stati pigri – ha detto Guerra -, ora la sfida per i brand e le aziende italiane e’ quella di operare in un gioco piu globale”. “Il cibo italiano e’ amato da tutti nel mondo, ma spesso i prodotti italiani sono stati poco presenti”, ha aggiunto, sottolineando che in ogni caso “quando non si occupa uno spazio ci sono altri che lo fanno, magari con riproduzioni che nulla hanno a che vedere con i prodotti originali”. E’ il fenomeno dell’italian sounding che fattura nel mondo più del made in Italy originale.
“Quando e’ nato Eataly non c’era nulla di nuovo. Erano prodotti italiani che venivano commercializzati, eppure e’ stata una idea positiva. Più le imprese italiane riusciranno a muoversi a livello globale, più si riuscirà a creare valore per i nostri brand”, ha concluso.
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