Incrementare la quota di export delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane e contrastare la diffusione dell’Italian sounding nei principali mercati di Canada e Stati Uniti è l’obiettivo della Campagna di promozione del cibo 100% Made in Italy promossa da Camera dei Deputati, Ministero dello Sviluppo Economico e Assocamerestero.
Il progetto, a cui collabora l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche (AICIG) è stato presentato alla stampa questa mattina a Montecitorio dal viceministro del Ministero dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, la vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione Colomba Mongiello e il neopresidente di Assocamerestero Gian Domenico Auricchio. "Ho proposto l’emendamento alla Legge di Stabilità per il 2015 da cui trae origine il progetto perché credo che, finalmente, il Governo italiano abbia idee e strategie per promuovere l’agroalimentare Made in Italy all’estero" ha affermato Colomba Mongiello.
"L’Italian sounding è la forma di contraffazione più diffusa all’estero ed è un fenomeno sostanzialmente privo di tutela giuridica che colpisce particolarmente le piccole e medie imprese che offrono al mercato prodotti 100% Made in Italy: aziende che custodiscono e innovano la nostra millenaria cultura agricola e artigianale, tutelano e valorizzano la nostra ricchissima biodiversità, che trasformano in sapori e odori territori di una bellezza spettacolare. Aver inserito questa misura nel Piano straordinario per il Made in Italy – e ringrazio il vice ministro Calenda insieme all’intera struttura del MiSE per la collaborazione offerta affinché si realizzi attraverso l’efficiente rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero – ha rafforzato la qualità e l’impatto della strategia di promozione del cibo italiano ed ampliato le opportunità di diffusione nell’intera catena distributiva – dalla gastronomia all’ipermercato; dal ristorante al catering – per consentire ad una porzione più ampia di consumatori di compiere una scelta d’acquisto consapevole".
"Il giro d’affari dei prodotti Italian sounding ci dice che nel mondo esiste una significativa domanda di Italia ancora tutta da intercettare. Dietro questa domanda ci sono operatori del trade, opinion leader, giornalisti di settore, capaci di comprendere – se coinvolti nelle nostre azioni di marketing – il valore delle produzioni autentiche italiane e di testimoniarlo a fasce sempre più ampie di consumatori – afferma Gian Domenico Auricchio, neopresidente di Assocamerestero -. Per questo il progetto si avvale della rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero , che coinvolge e aggrega le community che consumano e vendono prodotti italiani. Le 79 CCIE in 54 paesi del mondo sono un partner fondamentale per l’Italia soprattutto perché riescono a mettere insieme opportunità d’affari e alleanze strategiche, integrando così l’azione di promozione nell’interesse del made in Italy. Ecco perché auspichiamo fortemente che Governo e Parlamento vogliano intervenire durante la discussione alla Camera dei Deputati sul DDL Stabilità per reintegrare il cofinanziamento pubblico alle CCIE, ridotto in questi anni di circa l’85%".
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