In Venezuela è un disastro. Le manifestazioni contro la dittatura di Nicolas Maduro sono esplose nelle scorse ore in tutto il Paese e hanno già provocato morti e feriti. Il popolo venezuelano vuole Maduro fuori dal potere e chiede nuove elezioni.
Centinaia di migliaia di venezuelani proprio nel momento in cui scriviamo stanno manifestando per le strade e le piazze di Caracas e delle principali città del Paese.
Le comunità venezuelane all’estero si sono organizzate e in tutto il mondo sono scese in piazza per amore del proprio Paese, per chiedere vera democrazia in Venezuela.
Il presidente americano Donald Trump si è subito schierato dalla parte del popolo che manifesta, riconoscendo Juan Guaidò, leader dell’opposizione a Maduro, come presidente venezuelano ad interim.
Lo stesso hanno fatto i più importanti Paesi delle America, dal Canada al Brasile fino ad arrivare all’Argentina. Dalla parte di Maduro Messico e Bolivia.
Non si registrano, al momento, reazioni da parte italiana a quanto sta accadendo dall’altra parte dell’oceano. Eppure è chiaro anche ai bambini che in Venezuela è stata uccisa la democrazia. Fino a quando resteremo in silenzio?
Nel frattempo, in questo mondo sempre più social, su Instagram e Facebook i video e le foto che raccontano di scontri fortissimi tra i manifestanti e la polizia venezuelana, con le forze dell’ordine comandate da Maduro che sparano lacrimogeni e proiettili di gomma contro chi protesta.
“Ci stanno ammazzando a sangue freddo”, grida un uomo dal volto insanguinato davanti alla telecamera del proprio smartphone, mentre cerca di restare vivo nel mezzo di scontri violentissimi. Un vera e propria guerra civile, fratelli che sparano contro i propri fratelli, mentre il Paese è allo sbando.
Il pensiero, oltre che al popolo venezuelano che lotta per liberarsi dall’oppressore Maduro, va anche agli oltre 100mila italiani residenti in terra venezuelana, che soffrono a causa di una crisi che sembra non avere fine.
Per quanto ci riguarda, stiamo sempre dalla stessa parte, dalla parte di chi vuole un cambiamento in Venezuela e di chi combatte per riconquistare la libertà.
AGGIORNAMENTO
“Seguo con molta attenzione gli eventi in Venezuela. Contrariamente a Maduro, Guaido ha legittimita’ democratica. Si devono rispettare le manifestazioni e la liberta’ di espressione di un popolo che e’ stanco di morire di fame e di soffrire gli abusi di Maduro”. Lo scrive in un tweet il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.
L‘Ue e’ pronta a sostenere il ripristino della democrazia in Venezuela. Lo scrive in una nota l’Alto rappresentante per la sicurezza Federica Mogherini. “Il 23 gennaio, il popolo venezuelano ha invocato massiccia democrazia e la possibilita’ di determinare liberamente il proprio destino. Queste voci non possono essere ignorate. L’UE chiede con forza l’avvio di un processo politico immediato che porti a elezioni libere e credibili, in conformita’ con l’ordine costituzionale”.
“L’UE sostiene pienamente l’assemblea nazionale in quanto istituzione democraticamente eletta, i cui poteri devono essere ripristinati e rispettati. I diritti civili, la liberta’ e la sicurezza di tutti i membri dell’Assemblea nazionale, incluso il suo presidente, Juan Guaido’, devono essere osservati e pienamente rispettati”.
“La violenza e l’uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza sono completamente inaccettabili e sicuramente non risolveranno la crisi. Il popolo venezuelano ha il diritto di dimostrare pacificamente, di scegliere liberamente i suoi leader e decidere il suo futuro. L’Unione europea e i suoi Stati membri sono pronti a sostenere il ripristino della democrazia e dello stato di diritto in Venezuela attraverso un processo politico pacifico e credibile in linea con la costituzione venezuelana”.