Il quarto intervento chirurgico in 18 mesi: e’ una battaglia chiave quella che il presidente del Venezuela Hugo Chavez, 58 anni, affronta in queste ore nella sua lunga guerra contro il cancro. Un’operazione da cui non dipende solo la sorte del leader bolivariano ma l’intero futuro del Paese che lo ha rieletto alla presidenza per la quarta volta consecutiva lo scorso 7 ottobre, e che guarda con apprensione a cio’ che sta avvenendo.
Come per le precedenti operazioni, le cure, e le terapie, anche in questa occasione il leader bolivariano e’ volato lunedì 10 dicembre all’Avana, dove al Centro de investigaciones Medico-Quirurgicas (Cimeq) tutto e’ pronto ormai da tempo. A non fare mistero della gravita’ della situazione e’ stato lo stesso Chavez, che sabato scorso, da palazzo Miraflores, a Caracas, ha tenuto un drammatico discorso trasmesso a reti unificate annunciando che doveva rientrare a Cuba per affrontare una prova carica di ‘rischi’ e indicando ai suoi elettori, per la prima volta, nel vicepresidente Nicolas Maduro il suo eventuale successore, nel caso le cose volgessero al peggio.
Mentre da Cuba tutto tace, a parlare e’ stato uno dei protagonisti dell’asse ‘bolivariano’ creato proprio da Chavez, il presidente dell’Ecuador Rafael Correa, che squarciando il muro di silenzio ha annunciato come l’intervento fosse ormai ‘in corso’. ‘Il mio caro amico e collega, il comandante Hugo Chavez, sta vivendo il momento piu’ difficile della sua vita, e’ un’operazione molto delicata. Il nostro cuore e’ con lui. Chiedo un forte applauso, speriamo esca completamente ristabilito’, ha detto Correa rivolgendosi ai funzionari presenti in un vertice bilaterale col presidente colombiano Juan Manuel Santos.
La notizia rilanciata da tv e agenzie ha fatto subito il giro del mondo, Usa compresi, dove il complesso ‘dossier Chavez’ e’ seguito passo dopo passo. Ma da Caracas e’ arrivata immediatamente una precisazione. In un breve messaggio letto a reti unificate, il ministro delle Comunicazioni Ernesto Villegas, parlando a nome del governo, ha sottolineato in serata come il presidente si trovi ancora in ‘fase pre-operatoria’, evidenziando che il team dei medici cubani e’ ‘ottimista’ e ribadendo l”incondizionata lealta” al presidente ‘da parte della Repubblica bolivariana del Venezuela’.
Un’ulteriore riprova di come Chavez non stia affrontando solo una battaglia personale ma anche politica. Per capire se il Venezuela rimarra’ sotto la sua ferrea guida oppure se e’ iniziato il ‘dopo-Chavez’ bisognera’ infatti attendere l’esito della complicata operazione. In questa fase, l’uomo forte di Caracas e’ il vicepresidente Maduro, mentre non accennano ad attenuarsi le polemiche che la sua ‘investitura’ da parte di Chavez ha scatenato da parte dell’opposizione e le perplessita’, piu’ o meno esplicite, anche all’interno dello stesso ‘chavismo’.
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