Dopo una lunga attesa, è arrivato l’ok del Consiglio dei ministri al decreto che riguarda le nomine governative del CGIE. “Finalmente è chiusa la fase di prorogatio che ha tenuto il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero nel limbo per un anno”, dichiara a Italiachiamaitalia.it Michele Schiavone, Segretario Generale uscente del Consiglio.
Secondo Schiavone ora “servirà ripartire, per far esprimere il CGIE ai livelli precedenti la pandemia, affinchè anche il nostro organismo contribuisca direttamente alle attività politiche, sociali e culturali delle comunità italiane all’estero”.
Da quando il Consiglio generale non si riunisce in plenaria? “Considerate le limitazioni alla mobilità, introdotte dai ripetuti provvedimenti governativi – fatta salvo la IV Assemblea della conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie del dicembre 2021, l’assemblea plenaria del CGIE non si è più riunita dal 2019. Inoltre – prosegue -, l’immobilismo forzato causato da una discutibile e fallace decisione dell’avvocatura dello Stato purtroppo ha nuociuto all’immagine e alla credibilità del CGIE”.
“Alla ripresa delle attività, con numerosi volti nuovi e con l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto i Consiglieri, il CGIE – assicura Schiavone a Italiachiamaitalia.it – recupererà il tempo perso, per contribuire a rivitalizzare tutta la rappresentanza degli italiani all’estero”.
Dunque il Consiglio tornerà presto a confrontarsi con governo e Parlamento, con l’obiettivo di contribuire a migliorare – si spera – tutte quelle cose che all’estero ancora non funzionano come dovrebbero, a cominciare dai servizi consolari per i nostri connazionali, fino ad arrivare alla tanto auspicata riforma del voto all’estero: “Sono fiducioso e sono convinto che il nuovo CGIE sarà in grado di ripristinare i rapporti e la collaborazione con il nuovo governo e con le altre istituzioni dello Stato, proponendosi ancora una volta come interlocutore fondamentale tra le istituzioni italiane e le rappresentanze degli italiani all’estero presenti nei cinque continenti”, conclude Michele Schiavone.