"La promozione della lingua italiana all’estero, i servizi di rete consolare sono i temi tradizionali che il Cgie ha da sempre trattato" ma ci sono anche "temi di nuova rilevanza" come "la mobilità dei giovani e non solo, la ripresa del fenomeno migratorio che ha portato l’Italia a essere Paese di approdo per nuovi cittadini". Lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, aprendo l’assemblea plenaria in corso alla Farnesina.
Alla plenaria è intervenuto anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, presidente del CGIE. Soddisfatto Schiavone: “Non eravamo più abituati a vedere il nostro presidente all’assemblea plenaria. Ci auguriamo poi di avere il sottosegretario Amendola al nostro fianco, e lo stesso Gentiloni ha confermato che troveremo le porte aperte per ogni proposta”.
I consiglieri CGIE oggi rappresentano non più 31 paesi, come in passato, ma 17. "Gli attuali Comites e Cgie appena rinnovati non sono affatto delegittimati dalla scarsa partecipazione al voto, dovuta al poco tempo a disposizione, scarsa informazione e molte difficoltà. Tutto questo è passato – ha detto Schiavone -, da oggi inizia un nuovo percorso per tutti noi. Un grande contributo hanno sempre dato le associazioni, che stanno ripensando se stesse: le ringraziamo e facciamo loro i migliori auguri. Il Cgie deve subito iniziare un approfondimento per una proposta di legge di riforma della rappresentanza, che andrà completata solo dopo il compimento della riforma costituzionale".
"Il fenomeno della nuova migrazione va visto in una nuova dimensione, e aiutato a superare alcune forme di rigetto del paese di origine per divenire un pilastro del nostro paese, per far sì che l’Italia sia una colonna portante di una Europa veramente unita sul campo dei diritti civili".
Il Cgie deve "preoccuparsi da subito dell’insegnamento della lingua italiana all’estero per giungere insieme alla concretizzazione di una nuova legge che regolamenti gli aspetti della promozione della lingua italiana all’estero".
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