Nei quattro Paesi che compongono la Commissione continentale Paesi anglofoni extraeuropei del Consiglio generale degli italiani all’estero, presieduta dalla vicesegretaria generale Silvana Mangione (Usa), si sta assistendo a un incremento delle iscrizioni all’Aire del 6% negli Stati Uniti (New York ha raggiunto 105 mila iscritti e Miami oltre 58 mila, questi ultimi principalmente costituiti da nuovi riconoscimenti di cittadinanza in America Latina); del 2% ciascuno in Canada e Australia; dell’1% in Sudafrica, ove si assiste a un’inversione di tendenza rispetto all’esodo registrato negli ultimi anni.
“Dalle riunioni di coordinamento svolte sui singoli territori – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa CGIE – emerge pertanto la necessità di attuare una nuova politica dell’accoglienza, dal momento che sono presenti due diaspore di diverso genere: la discendenza dell’emigrazione tradizionale e la nuova mobilità. Si sta infatti cercando di individuare un modo per coniugare tali realtà, le quali costituiscono un importante patrimonio che trarrebbe grande vantaggio da un dialogo comune”.
Anche a tal fine la Commissione ritiene “fondamentale attivare la convenzione fra il Maeci e i patronati, ampliando l’operatività di questi ultimi. La Commissione evidenzia inoltre l’assenza di un meccanismo concreto di comprensione delle effettive situazioni attuali in ordine al rilascio dei passaporti e all’erogazione dei servizi consolari, poiché sono stati resi noti i dati relativi al numero di quelli rilasciati, ma non quelli concernenti le richieste pervenute, rendendo di fatto impossibile suggerire i correttivi da apportare. Per le carte d’identità elettroniche, di cui è stata avviata l’erogazione, l’unico dato concreto del quale si dispone è quello relativo all’Australia, ove la consegna avviene celermente, ma l’attivazione richiede tempi più lunghi e comporta problemi a causa della macchinosità delle procedure”.
Relativamente alla diffusione della lingua e della cultura italiane, che negli USA, come in Australia e in Canada, vede i corsi ormai inseriti nei programmi della scuola dell’obbligo dall’asilo fino alla maturità, la Commissione sottolinea che si sta attraversando “una fase molto importante in cui il contributo pubblico tende a diventare investimento nella crescita della presenza italiana all’estero. Di qui l’opportunità di valutare tale aspetto dal punto di vista dell’impatto sulla bilancia dei pagamenti.
I Consiglieri dei Paesi anglofoni extraeuropei chiedono che vengano resi noti i meccanismi di conteggio degli alunni dei corsi d’italiano dall’asilo alla licenza superiore poiché emergono profonde discrepanze a seconda dei diversi Paesi. Evidenziano inoltre che la strategia di inserimento dei corsinelle scuole dell’obbligo, pubbliche o private, in Nordamerica e Australia, comportando un accordo in base al quale vengono promessi determinati sostegni, rende necessaria l’erogazione dei contributi in tempi utili e non successivamente alla fine dell’anno scolastico di riferimento: per questo il CGIE incalza da tempo il Maeci affinché individui una modalità che consenta ai responsabili degli enti gestori dei corsi, i quali operano in regime di volontariato e sono quindi costretti a esporsi finanziariamente, di onorare gli impegni nei tempi richiesti”.
La Commissione sottolinea infine l’esigenza di aprire uno sportello consolare a Newark, “estremamente importante per la collettività locale dal punto di vista delle importazioni dall’Italia e consolidare la presenza a Durban ed Edmonton. Sollecita inoltre l’avvio della preparazione della V Plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-PA-CGIE”.