“Chi vuole veramente la Giornata nazionale per gli italiani nel mondo non metta ostacoli alla sua approvazione unitaria”. Lo dichiara in una nota l’On. Francesca La Marca, deputata Pd eletta nel Nord e Centro America.
Spiega La Marca: “La proposta di legge sulla istituzione della Giornata nazionale per gli italiani nel mondo, per la quale nell’aula della Camera si è svolta la discussione generale, è tornata in commissione perché la deputata di Forza Italia del Nord e Centro America e quello della Lega non hanno concordato sulla data proposta del 27 ottobre”.
“Devo ricordare che la data del 27 ottobre, che richiama l’istituzione dell’AIRE, era stata proposta dagli uffici della commissione come una data di compromesso e di incontro tra le diverse soluzioni sul tappeto.
La posizione che si sostiene è quella di farla coincidere con la data della scoperta dell’America, alla quale è connesso il Columbus Day. Ho già dichiarato ripetutamente che considero ingiustificati gli attacchi che vengono rivolti soprattutto in USA al significato che la scoperta dell’America ha assunto nel tempo e, soprattutto, alla celebrazione dell’emigrazione italiana in USA, che è fatta di lavoro, di emancipazione e di contributo allo sviluppo di quel grande Paese.
Tuttavia, come firmataria del testo base sul quale la proposta è stata definita, ritengo sia un errore utilizzare la Giornata per gli italiani nel mondo, che per sua natura deve essere un’occasione di unanime riconoscimento dell’emigrazione italiana e di coesione dentro e fuori i confini nazionali, per prendere parte a una polemica divisiva e controproducente.
La Giornata, in questa maniera, nascerebbe con un segno di divisione, contraddicendo lo scopo che invece si prefigge. Tra l’altro, abbiamo bisogno di mandare un messaggio positivo a tutta l’emigrazione italiana, vecchia e nuova, in ogni parte del mondo, e non solo a quella pur importante presente negli Stati Uniti”.
“A questo punto – conclude La Marca -, basta con le divisioni e le polemiche. Chi vuole la Giornata lo dimostri con un atteggiamento ragionevole e aperto e, soprattutto, con i fatti. Da parte mia, rivolgo un appello a tutti affinché, nel più breve tempo possibile, si giunga ad una soluzione condivisa, rinunciando a strumentalizzare una proposta che deve avere un solo obiettivo: rendere onore e rendere uniti gli italiani nel mondo, ovunque si trovino”.
La riflessione: se non riescono a mettersi d’accordo su una data, certi eletti all’estero potranno mai convergere, per esempio, su una proposta di riforma di Comites e CGIE? O magari su quella del voto all’estero? Sarà il tempo a darci le risposte.