"Nel centrodestra sara’ necessario un lungo percorso per ritrovare un filo comune. Solo al termine verra’ fuori l’alternativa a Renzi". Lo dice il responsabile del programma del Nuovo Centrodestra, Renato Schifani, nel corso di un’intervista a Libero.
Per l’ex presidente del Senato, "il problema oggi sta nell’impossibilita’ di aggregare identita’ troppo eterogenee. Il Centrodestra e’ diviso in quattro aree: i moderati che stanno al governo (noi), quelli che stanno all’opposizione (Fi) e la destra lepenista (la Lega) e la vecchia destra (Fdi). I processi aggregativi si verificheranno nel tempo. Oggi come oggi un’aggregazione tra partiti cosi’ distanti tra di loro e’ impossibile ipotizzarla. Un nuovo centrodestra dovra’ nascere sulla base di valori condivisi e su un’omogeneita’ di programma".
"Se manca un denominatore comune – riflette il responsabile del programma Ncd – non c’e’ aggregatore che tenga, nemmeno il nostro ex leader, seppur con la sua autorevole storia. A Silvio Berlusconi mi lega un sentimento di grande affetto e riconoscenza che non verra’ mai scalfito. Nessuno mette in discussione che lui sia stato il fondatore del centrodestra e il protagonista indiscusso dell’ultimo ventennio. Ho troppo rispetto e stima di Berlusconi per pensare che gli manchi quel carisma che mi ha affascinato per una vita, ma riecheggiare il modello del ’94 e’ impossibile".
"E’ evidente, pero’ – precisa Schifani – che con Fi non si potra’ che dialogare in futuro, se fara’ una scelta di campo distante dalle posizioni della Lega, un movimento xenofobo antisistema simile a quello di Grillo". "Il nostro distacco da Berlusconi non e’ stato minimamente causato dai suoi fatti giudiziari ma da motivazioni politiche, che tra l’altro ci hanno premiato in quanto oggi l’Italia ha un buon governo, stiamo approvando riforme costituzionali, quella della pubblica amministrazione, e nel futuro quelle del fisco, del lavoro e della giustizia. Abbiamo detto no al voto anticipato – conclude il senatore del Nuovo Centrodestra – che avrebbe danneggiato il Paese, Berlusconi e l’intero centrodestra".
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