Sul Corriere della Sera l’anticipazione dell’incontro che ci sara’ giovedi’ prossimo a Palazzo Grazioli fra una delegazione di Forza Italia e una del Nuovo Centrodestra. Al pranzo con Silvio Berlusconi dovrebbero partecipare fra gli altri i ministri Angelino Alfano e Maurizio Lupi e i vecchi amici Fabrizio Cicchitto e Paolo Bonaiuti. Ma nelle file degli alfaniani – per tutti Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello – c’e’ chi frena.
"Adesso manca soltanto la conferma ufficiale. Che arrivera’ probabilmente entro stasera, visto che oggi e’ in agenda un’altra telefonata tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, che segue quella di domenica all’ora di cena. Dopodiche’ ci sara’ una data chiave nella storia della ricomposizione del centrodestra. E quella data, con tutta probabilita’, sara’ giovedi’ 24 luglio. Dopodomani. A meno di incidenti di percorso, infatti, giovedi’ – all’ora di pranzo – Alfano, accompagnato da una delegazione del Nuovo centrodestra, dovrebbe varcare il portone di palazzo Grazioli. Insieme a lui, al momento, dovrebbero pranzare con Berlusconi il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il capogruppo a Montecitorio Nunzia De Girolamo e anche il tandem di vecchi amici dell’ex Cavaliere composto da Fabrizio Cicchitto e Paolo Bonaiuti.
Messa cosi’ sembra una rimpatriata. O magari l’occasione per ricucire rapporti umani e politici che la scissione del Popolo della liberta’, andata in scena quando i berlusconiani decisero di togliere la fiducia al governo Letta all’alba della decadenza di Berlusconi dal Senato, aveva prodotto. Invece no. Nel menu’ del pranzo di giovedi’ a palazzo Grazioli, la portata principale non saranno le pennette tricolori tanto care all’ex premier. Bensi’ ‘le tappe’ della ricomposizione del centrodestra. La fine della diaspora FI-Ncd, tanto per essere chiari. La tabella di marcia, o almeno quella che starebbe in cima ai desiderata di Berlusconi, sarebbe gia’ stata fissata. L’avvio di un cantiere, la nascita di una costituente delle idee e, a seguire, una tornata di primarie. L’obiettivo minimo e’ la creazione di una federazione di partiti, che nella migliore delle ipotesi radunerebbe Forza Italia, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia e la Lega Nord.
Quello piu’ ambizioso, invece, rimanda al ‘sogno’ di riportare i moderati all’interno di un partito unico. Ma se sul versante di Forza Italia le ‘fronde’ sembrano ormai rientrate – prova ne e’ la conferma del faccia a faccia tra Berlusconi e Fitto che andra’ in scena domani pomeriggio – dentro il Nuovo centrodestra le sacche di resistenza rispetto a un nuovo abbraccio con l’ex premier non accennano ad arretrare.
Tra i favorevoli al ritorno con l’ex Cavaliere ci sono soprattutto Lupi, la De Girolamo e anche la portavoce del partito, Barbara Saltamartini. Nel fronte dei contrari, che prova a resistere rispetto al richiamo della ‘casa del padre’, ci sono il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l’ex titolare delle Riforme Gaetano Quagliariello, Renato Schifani e anche Cicchitto. ‘Berlusconi non pensi di essere lui ancora il leader della coalizione facendo derivare l’investitura dalla conclusione della vicenda giudiziaria che lo coinvolgeva’, avverte proprio quest’ultimo. ‘Una sentenza non sposta indietro le lancette della storia. Ne’ tantomeno quelle del centrodestra’, rincara l’ex presidente del Senato Schifani. In questa complicatissima partita, Alfano si trova esattamente al centro. Tocchera’ a lui, durante un incontro coi ministri del suo partito, trovare una sintesi.
Un primo tentativo provera’ a farlo oggi, visto che il titolare del Viminale ha in programma un incontro con la delegazione di governo del suo partito proprio sul tema della federazione di partiti del centrodestra. Il tutto mentre Berlusconi, fresco di vittoria al processo Ruby e smanioso di accelerare il dossier della ricomposizione della sua vecchia coalizione, tornera’ nella Capitale. In agenda, alle ore 17, l’ex Cavaliere ha la partecipazione alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore, Il cuore oltre gli ostacoli. Sara’ la prima occasione di mostrare il suo volto dopo l’assoluzione. Infatti, strano ma vero, dal giorno della sentenza di lui – in pubblico – s’e’ vista soltanto la mano destra. Sbucata all’improvviso dal finestrino della berlina che lo accompagnava fuori dalla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone".
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