Alla fine è andata come ampiamente pronosticato. Il Centrodestra in Italia assume sempre più i suoi naturali contorni, dove per naturali si intendono quelle caratteristiche ampiamente auspicate da chi lo compone ed anche dagli elettori, che da questo fronte politico si aspettano unità.
Un’unità ricercata, come già descritto precedentemente, dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha proposto una “federazione” del cosiddetto “Centrodestra di Governo”, vale a dire quei settori alternativi alla Sinistra che attualmente sostengono Mario Draghi a Palazzo Chigi.
C’è la Lega, ovviamente, ma anche Forza Italia (che di questo Esecutivo è stato il principale promotore), oltre ai vari cespugli di Centro che si riconoscono grosso modo nella nuova formazione “Coraggio Italia-Cambiamo”.
In questo quadro, nell’ottica delle prossime elezioni Politiche, non è ancora chiaro in che modo potrà inserirsi Matteo Renzi con la sua Italia Viva: certo non potrà ancora condividere il suo percorso con il Pd, sempre più vicino al M5S a ricomporre un quadro politico-elettorale Centrodestra/Centrosinistra (in stile elezioni 2008 ai tempi del Popolo della Libertà contro il Partito Democratico).
L’asse tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sarebbe allo stato più forte che mai. Come confermano fonti parlamentari del Carroccio, l’obiettivo è chiaro: federare, mettere insieme in qualche modo tutto ciò che esiste tra il Pd e Fratelli d’Italia, lasciando volutamente fuori dall’accordo proprio la presidente di FdI Giorgia Meloni, la quale resterebbe a presidiare la Destra del Centrodestra.
Questa operazione permetterebbe a Salvini di centrare tre obiettivi: tenere tutti insieme in vista delle Politiche del 2023, realizzare un agglomerato politico in grado di arginare l’avanzata meloniana ed infine l’ambizione più grande, cioè quella di garantire il prossimo anno l’elezione di un presidente della Repubblica per la prima volta moderato e amico, vale a dire Silvio Berlusconi.
Nei piani di Salvini e del Cavaliere, infatti, vi è quello di costituire una federazione agile, che parli con una sola voce, che abbia uno Statuto unitario ed una base ideale comune, ma che allo stesso tempo permetta alle forze politiche che lo compongono di mantenere ognuna la propria identità.
È archiviata al momento l’ipotesi di un partito unico di un’unica lista alle elezioni, dunque. Da qui, anche un organigramma che faciliti il percorso che porterebbe Berlusconi al Quirinale: il leader di Forza Italia presidente del nuovo rassemblement, Matteo Salvini segretario politico.