Stefano Parisi dal palco di Milano l’ha detto chiaro: non possiamo inseguire i populisti, noi siamo moderati. Aveva anche parlato di un centrodestra unito, allo stesso tempo. Il fatto è che all’interno di Forza Italia sono molti quelli che vogliono stringere un rapporto con il Carroccio. Brunetta, per esempio, che a Parisi dice: “Con la Lega non si fanno gli accordi all’ultimo momento in vista delle elezioni, questa e’ la prima Repubblica, la vecchia Repubblica, questa e’ la vecchia politica. Nel centrodestra occorre costruire un soggetto nuovo, unitario, con un programma, capace di intercettare il vento del Nord, quello stesso vento che sta facendo fuori la Merkel e che chiede sicurezza, crescita, sviluppo, meno egemonismi e piu’ solidarieta’ in Europa".
C’è anche di chi Salvini non ne vuol sapere. E non si tratta solo di Angelino Alfano. Tra gli altri, c’è anche Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc: “Per rinnovare il centrodestra – afferma – bisogna partire dal nucleo fondamentale che e’ l’area che fa riferimento in Europa al Ppe. Non si puo’ lasciare la palla a Matteo Salvini che, da mesi, prima con le posizioni anti-euro, negli ultimi giorni con gli attacchi su Ciampi e il Papa, si sta isolando completamente dal centrodestra. Per quanto ci riguarda, se queste sono le posizioni, con Salvini populista non ci sono le condizioni neppure per andare a prendere un caffe’. E Stefano Parisi che ne pensa? Lo invitiamo a chiarire, e’ il tempo di uscire dalle ambiguità".
Secondo il leader di Cor, Raffaele Fitto, nel processo di ricostruzione di un centrodestra che "ritorni a parlare alla gente con chiarezza", Salvini "e’ certamente un interlocutore". Fitto ha sottolineato che "la Lega e’ parte integrante del centrodestra: ci mancherebbe altro – ha precisato – io non sono tra coloro i quali si perdono in questa disquisizione, sinceramente ridicola, tra ‘Lepenisti’ e moderati. E’ una cosa che interessa una cerchia ristretta di addetti ai lavori ma non interessa la gente".
Discussione su questo articolo