Silvio Berlusconi lo ha detto chiaro intervistato l’altro giorno dal Mattino di Napoli, l’orizzonte del centrodestra rimane quello dell’unità; il Cavaliere assicura di avere concordato con la Lega e Fratelli d’Italia il 95% del programma: “Abbiamo riassunto simbolicamente il nostro progetto in un Albero della Libertà, un albero che ha le radici nei nostri valori, nei valori cristiani dell’occidente, nella democrazia e soprattutto nella libertà. Noi proponiamo meno tasse: nessuna imposta sulla prima casa, nessuna sulla successione e sulla prima automobile”.
Il leader azzurro nella lunga intervista esclusiva rilancia la “doppia moneta nazionale” – alla quale Salvini è contrario – e propone “una pensione minima di mille euro per tredici mensilità per le nostre mamme che dopo una vita di lavoro e di sacrifici hanno diritto ad una vecchiaia serena e dignitosa. Vorrei si parlasse più di questo e meno dei rapporti fra i partiti”.
“Silvio Berlusconi è sempre un innovatore ed indica la direzione giusta”. Così ieri su Twitter, Stefano Caldoro, esponente di Forza Italia oggi capo della opposizione di centrodestra in Consiglio Regionale della Campania, sull’intervista a Il Mattino del Cavaliere.
Renato Brunetta su CorriereTv: “Berlusconi resta il nostro leader, glielo dobbiamo per i torti subiti e i suoi meriti. La sentenza europea non cambia nulla, e’ la stessa situazione di Grillo”. Brunetta boccia l’ipotesi di un centrodestra a trazione ‘salviniana’. “Salvini e’ fondamentale, ma non ha la maggioranza della coalizione. Mi chiedo, Zaia e’ salviniano? Maroni? Io vedo nella biodiversita’ del centrodestra una sua grande ricchezza. Penso un’alleanza aperta a Fitto, Mauro, Rotondi. Assieme a chi tornera’ avremo i voti del 2013”.
A chi gli chiede di Alfano e Verdini, il capogruppo azzurro replica: “Hanno fatto una scelta strutturalmente nel mettersi con Renzi. Non c’e’ spazio per il pentimento. Dico loro di ridarci i voti che ci hanno portato via”.
Matteo Salvini, tuttavia, continua a lavorare al suo percorso solitario. Poi, spiega, si vedrà. “Niente listone, ognuno ha la sua storia. L’Italia non è pauperista e grillina, la maggioranza sociale e culturale è di centrodestra, ma senza un accordo politico vincolante, i sondaggi che ci danno in testa non contano nulla e piuttosto che vincere prendendo in giro gli elettori preferisco una strada più lunga e solitaria. Sì all’accordo, ma non a tutti i costi, non è il caso di unire e annacquare”. Così il leader del Carroccio intervistato dal quotidiano Libero.
Accordi con Giorgia Meloni? “Lista unica no – ribadisce Salvini – ma con lei si lavora bene. La Lega è una forza che ha nel proprio dna l’autonomia. Sono leghista da trent’anni e difendo le ragioni e le radici del movimento”.
Bossi l’accusa di “snaturare” la Lega portandola al Sud? “Io, come ogni leghista, sono innamorato di tutte le bandiere e di tutte le libertà. Ma per difendere le autonomie regionali dalla Ue e dalla globalizzazione oggi serve una prospettiva nazionale”, conclude Salvini.
Discussione su questo articolo